Il conflitto dell’io tra mente (pensiero) e anima (coscienza)-1a parte

Che grande caos
in questa mia povera testa
quando mi ritrovo solo,
è un continuo vociferar
con vero e proprio botta e risposta
tra mente e coscienza,
prigioniere dell’anima nel mio profondo.
Se questo baccano succede di notte,
perché anche nel sonno
spesso non mi dan pace,
mi costringono a buttarmi dal letto
per ascoltar le loro assurde ragioni:
smettetela una buona volta
e la notte almeno fatemi riposar!
 
Da una vita faccio il medico solo per grande amore, pensate un po’ che cattiveria: non sopportavo più mia madre per i troppi lamenti e di contro mio padre, semplicemente con serenità soffrendo, con la sua dipartita mi pervase d’amor tutto il profondo: “Papà, la forza del tuo amore ha pervaso di te il nostro cuore, vivi sempre con noi...”.
Il mio difetto nella scienza varca il limite degli abissi, ma grande mia coscienza se me lo rinfacci ogni momento mi spingi a bestemmiar, ma cosa vuoi da me se mai mi va di tanto studiar? E lasciami finalmente vivere come più mi va, la tua grave morbosità per profonda sensibilità mi ha rovinato l’esistenza.
È vero che sono anni luce dai grandi maestri della medicina, ma la terapia che ho donato con la luce dagli occhi di certo ha accompagnato sereni tanti miei pazienti che, dall’aldilà, ispirano sempre più mie scritture: questi sì che son veri tifosi, altro che ultras banditi in ogni luogo!
È per questo motivo che mi ritengo testimone e pilota dell’anima immortale, perché tali luttuosi eventi stranamente danno gran verve al mio profondo, mi elevano nella spiritualità alla faccia della materialità sempre presente anche in medicina.
Terribili sorelle, anzi gemelle, sempre in dissidio e da tempo remoto senza più intesa, cercate una volta e per tutte di trovare accordo con unitario intento e fatemi il regalo della pace interiore.
Povero me, che gran pazienza con queste due mie intime donne! Non bastava la mia dolce moglie in comunione spirituale, si son messe anche “pure” queste due a me legate addirittura con vincolo immortale; ma vuoi veder che son misantropo per cui si spiegano tante mie disavventure?
All’una (mente), in versione maschile è pensier pregno di materia, ma per carità non fraintendete, a me da sempre piacciono tante belle donne; l’altra (coscienza), nella sua consueta veste di luce e poiché mai si fa i fattacci suoi, invece, di rimando mi rimbrotta che per legge me ne tocca una.
Son davvero molto stufo, da mattina a tarda sera stanno solo a litigar e vi rivelo con gran vergogna che spesso vengono anche alle mani con l’amor a far da paciere.
Questo sì che è vera essenza a completare l’io profondo; son davvero fortunato perché adesso mi accomodo in poltrona e non mi muovo più. Che gran bella compagnia, tra Cartesio e Socrate, primo filosofo dell’era moderna ed il più gran filosofo di tutta l’umanità e così, udite la barzelletta del secolo, tra il “cogito ergo sum” e il “gnothi sautòn”, in mezzo a questi nomi altisonanti che annebbiano la mente, c’è anche il sottoscritto con il suo “amo e sempre sarò”. Infatti, ragionando attentamente, l’anima, amore e vita, ha origine dalla indissolubile luce divina e tutto ciò che è spirito, soffio e alito vitale di nostro Padre eterno mai avrà fine e giammai si consumerà: “Credo nello Spirito Santo, che è il Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio”.
Sarà l’apoteosi della mia vanagloria ma almeno con queste considerazioni da profonde riflessioni vi faccio un po’ sorridere ed evadere così dalla greve e triste realtà; tornando poi alla barzelletta, chi mi contrasterà se grido ad alta voce che mente, amore e coscienza rappresentano la cellula primordiale, primum movens di inerte fango o polvere in poltiglia. E noi tutti veniamo al mondo per un atto d’amore con il sistema spirituale a presiedere quello nervoso.
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