L’identità dell’anima

L'IDENTIKIT
Cognome------------- Anima
Nome----------------- Chiaraluce
Nata------------------- per amore dalla luce
Cittadinanza--------- luce universale
Residenza------------ io profondo
Stato civile----------- libera
Professione----------- commediografa e attrice (scrive e mette in scena l'umana commedia)
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LA FIRMA DELL'ANIMA
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In fede,
pura evidenza e candida essenza
per pari confluenza
di mente, amore e coscienza
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I CONNOTATI
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1- identità fisica: l'anima è la fiammante monoposto pilotata dalla mente, alimentata dall'amore e illuminata dalla coscienza.
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2- identità letteraria: l'anima è certezza di esistere (esisto), consapevolezza di amare (per amare) ed eleganza di vivere con la coscienza morale (veramente).
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3- identità filosofica: l'anima è triplice coscienza (vigile/cogito ergo sum, consapevole/amo e sempre sarò, e morale/gnothi sautòn).
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4- identità poetica (la fiammante monoposto).
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LA FIAMMANTE MONOPOSTO
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L’anima è la strabiliante
rossa monoposto,
dono della potenza divina,
per superare il tortuoso
e contorto circuito della vita.
Chi lo supera sicuro e veloce
a pieni giri senza penalità,
sfoggiando abilità di guida
con nervi ben saldi,
si guadagna la protezione
del mantello divino
con l’alloro di pilota dell’anima e,
con un pizzico di umana vanagloria,
la corona d’alloro di poeta
delle follie della vita.
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Il bancone della medicina (La luce della cultura)

Con la prematura dipartita di mio padre, ebbe inizio la mia avventura di capofamiglia (primogenito di ben 6 fratelli!) e, iscritto al quarto anno di medicina, mi ritrovai davanti al bancone delnegozio paterno tra i libri con la noia di studiare e  le maglie con l'ansia di venderle, fermo restante  l'irreprimibile voglia di giocare a calcio, a carte, schedine e casinò.
Mi capitava così, tra una gastrite eruttante e una colite costipante, di vendere un gilè verdino con un pullover celestino, indi, tra una cardiopatia ischemica e una arteriopatia obliterante, un dolce vita fiammante, ma poi, dopo una nevrite lancinante e una neoplasia allucinante, mandavo a quel paese con vera tracotanza una malcapitata cliente che mi richiedeva un completino tra il fragolino e il ciliegino!
Nonostante tutto, comunque, mi riuscì l'impresa di laurearmi e iniziai subito (in contemporanea a quella di commerciante) l'attività professionale. Conscio, però, dei miei limiti scientifici per troppe lacune cognitive, sul palcoscenico ambulatoriale di medico di famiglia cominciai a curare il malato con ironia e a ridurre in versi la terapia.
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Nel quotidiano ascolto di lamenti, pertanto, ecco il solito paziente che mi tedia con la stessa domanda e risposta, fa tutto da solo. Pensate un po' che furbizia se questo bel tipo, dopo un fatto ischemico cerebrale, la mezza compressa di ascriptin (aspirina), prescrittagli, la prende intera per far circolare meglio il sangue, nonostante i continui dolori di stomaco e le mie inutili raccomandazioni sulla gastrolesività del farmaco.
Intanto ecco pure il diabetico cardiopatico che, per le tante medicine che prende, prima si lamenta, poi impreca e infine mi pone il suo consueto, assillante, stupido quesito: “dottore ma questi farmaci (e comincia quasi a piangere) devo prenderli per tutta la vita!”.
Ed io di rimando: “devi sperare di morire al più presto, così rinasci, succhi a un bel seno e ritorni alla bottiglina (biberon) al posto di tante medicine!”.
C'è, poi, più di un paziente che, non sopportato neanche dai suoi stessi familiari, per la mia grande disponibilità viene a tediarmi col suo solito lamento: “dottore datemi qualcosa perché oggi mi sento a terra”. “Non preoccuparti ti darò una cura e oggi stesso ti sentirai in paradiso!”.
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Veniamo adesso ai fuochi incrociati in cui quotidianamente ci dibattiamo noi medici di famiglia.
Da un lato l'appropriatezza prescrittiva dei nostri dirigenti (ci ritengono responsabili del buco della sanità) e dall'altro l'autoprescrizione dei nostri pazienti, che anche per un banale mal di testa ci richiedono una risonanza magnetica, e una botta in testa, quando insistono, davvero gliela daresti per giustificare la prescrizione.
Inoltre, in tema di analisi del sangue, se si mettono pure i professori di medicina, allora è davvero finita perché su prestampati prescrivono di tutto e di più, solo per fare sfoggio della loro sconfinata scienza e senza tener conto della patologia del paziente, che dovrebbe indirizzare invece gli esami ematochimici.
Passando, infine, alle medicine da prescrivere, con il cappio delle note (spesso difficili da valutare), contrassegnate da numeri, si rischia “l'inappropriatezza” specie in tema di antinfiammatori (i cosiddetti fans, nota 66) per i dolori articolari e di protettori gastroesofagei (gli inibitori di pompa, nota 1 e 48) per i dolori di stomaco, spesso scatenati dai primi.
La prima cosa da fare con questi numeri (1, 48, 66) è giocarli come terno secco sulla ruota nazionale, e a questo punto vi confido pure che da anni sono alla ricerca del farmaco giusto per sconfiggere i dolori.
Quelli spirituali saranno sconfitti dalle mie scritture morali, per quelli fisici (in special modo articolari), invece, mi sto attivando con la preghiera e state certi, con la giusta ispirazione, perverrò a questo farmaco, tanto agognato dalle multinazionali farmaceutiche che credevano di averlo centrato con i coxib (i cosiddetti antinfiammatori selettivi).
In quella circostanza, davvero triste (anche l'FDA ci cascò), la scienza troppo avida fu attenta solo ai benefici articolari e gastrici (i coxib, infatti, riducono solo le prostaglandine “cattive” responsabili del dolore e non le “buone” che proteggono lo stomaco) ma trascurò gli effetti malefici (fattore protrombotico) con conseguenti danni (infarti ed aritmie) sul sistema cardiocircolatorio, per cui molti poveri pazienti, senza più dolori, finirono per davvero tra le braccia del Creatore!
Tutto questo era ampiamente prevedibile (bugiardino controverso), mentre la elementare nimesulide, con pochi euro, ti fa passare, in caso di necessità, ogni tipo di dolore e fa prendere il fegato (presunti effetti epatotossici per screditarla!) alla concorrenza.
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Sulla stretta relazione farmaco-gastrolesività il paziente, ormai, si è tanto erudito al punto da richiedere (sani e malati, buoni e cattivi) la protezione gastrica anche per una pillola di vitamina e, dal momento che noi medici di famiglia prescriviamo di tutto e di più per i dolori articolari, ai poveri colleghi ortopedici altro non resta che i protettori gastrici e gli integratori.
I primi (inibitori di pompa protonica) a me piace chiamarli “i santi protettori col segno della croce” e, pertanto, li faccio prendere, per lo più, di mattina prima del segno della croce (divina protezione per tutta la giornata) oppure di sera prima di andare a letto e prima di qualche orazione che non guasta mai.
Per quanto riguarda gli integratori, invece, a quei pazienti che mi chiedono se fanno male, ironicamente rispondo... solo alla tasca!
Tra questi campeggia uno strabiliante toccasana (naturalmente non lo nomino) che, a breve, santificheranno per le sue miracolose e mirabolanti proprietà, come da foglietto illustrativo, non a caso, bugia... rdino!
Pensate un po' si può usare per ogni malattia, dalla testa (degenerazione maculare senile) ai piedi (piede diabetico), basta solo avere la coscienza di non prescriverlo (in tempi di crisi monetaria) a gente affamata con problemi di sopravvivenza, dolori a parte.
Proprio in tema di coscienza, sulle sue tracce (gnothi sautòn), mi son dato alla filosofia (amore del sapere) tanto da scrivere un po' di filosofia spicciola alla portata di tutti, che potrete leggere in seguito (Primum philosophare per saper vivere), perché adesso è mia premura aggiornarvi sulla mia biografia con “mirabili frammenti della mia vita.”
 
 
 
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Commenti… da custodire!

La password della vita
I tuoi versi... sempre un dizionario di vita... intriso di acuta riflessione... Rocco Michele Lentini (PoesieRacconti)
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Tra Platone e Einstein
Caro Franco, nelle ascisse sei platonico, nelle coordinate sei Einstein ovvero nella materia Einstein e nell'anima Platone... senza dimenticare la formula E= mxa ( Energia è uguale a Massa x Accelerazione al quadrato) dove M sta per Maiello ed A per Andrea ed E per Energia... G.Piccirillo
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Il messaggio di Pasqua
Trovi gli accostamenti ai personaggi ed alle simbologie dell'Antico Testamento delineando versi eccellenti. Sei un grande! Mao, rossovenexiano
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Le note filosofiche
Sarebbe da proporre come test di ammissione a lettere e filosofia (ipotizzando il numero chiuso)... Giulia Occorsio
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L'arte suprema
Ecco la creazione è poetica e non è soltanto un capriccio di Dio! … Ghiaccio blu (Alidicarta)
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L'eredità paterna
E' un astrolabio, che misura la distanza dell'esistenza terrena dall'immortalità dell'anima... Plissè (Rossovenexiano)
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La novella arca di Noè
Di primo acchito, per la lunghezza del testo, ti passa la voglia di leggerlo, ma se cominci non smetti più! Leo Pardiss (Oggiscrivo)
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Le mie incredibili credenziali di fede!

La coscienza (nucleo) dell'amore (citoplasma) nella mente (membrana esterna), cellula primordiale (spirituale) dall'alito vitale - “Dio il Signore formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffio nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente” - o il pensier (Padre) dell'amor (Figlio) nel subcoscio (Spirito Santo, Luce) è la sicura Verità ed anima immortale (triplice coscienza: vigile/pensiero, consapevole/amore e morale/autocoscienza) che ci lega a Dio a sua immagina e somiglianza!
Questa illuminante fede, pertanto, ha una sua certa connotazione scientifica (e cellulare) se l'uomo nella sua metamorfosi spirituale dal buio alla luce e dall'esser polvere (pensiero, ragione, mente) al divenir luce (amore, intelletto, anima), di certo, passa di basi azotate (A-denina, C-itosina, G-uanina, U-racile) in basi spirituali/presidi immortali (A-more, C-oscienza, G-enoma, U-niversale), nonché di elementi naturali (C e N) in alimento spirituale (amore) e di neurotrasmettitori chimici (acetilcolina, dopamina, serotonina) in mediatori sentimentali (pietà, bontà, carità) per immettersi sulla strada del genoma eccelso, la cui vivida luce dissolverà la macula oculare del peccato originale per una visione completa a 360° del mondo che ci gira intorno (era spirituale, Ultrapallio).
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In virtù di queste premesse – dopo la selezione naturale di Darwin e l'evoluzione comportamentale di Paul MacLean – l'umanità completerà il suo ciclo evolutivo (antropogenesi) con la trasformazione (metamorfosi) spirituale (metempsicosi), che chiama in causa, in primis, lo sviluppo cellulare biologico:
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1- cellula epatica (spirito naturale), confeziona i gradini (le basi azotate) della scala (DNA)
2- cellula nervosa (spirito vitale), secerne il pensiero (mente, materia raffinata)
3- cellula spirituale (spirito immortale), distilla l'amore (anima, mente illuminata)
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cui conseguirà lo sviluppo morale/comportamentale con l'intelletto per amare i propri simili a sopravanzare la ragione per valutare i propri interessi ed, infine, lo sviluppo spirituale/sociale con i forti ad aiutare i deboli e i ricchi a soccorrere i poveri.
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Naturalmente questi spiriti cellulari (naturale, vitale ed immortale) trasformeranno la materia grigia cerebrale finalizzando il nostro ciclo vitale:
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1-cervello primitivo/istintivo (archipallio)
2-cervello intermedio/emotivo (paleopallio)
3-cervello superiore/razionale (neopallio)
4-cervello illuminato/intellettivo (ultrapallio)
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e l'uomo, da erectus e sapiens, finalmente diventerà cosciente con la cosapevolezza di essere un duplice prodotto d'amore: creativo e generativo.
Dal momento che la vita non va presa con filosofia ma va intesa con la filosofia, dal pensare di esistere (cogito ergo sum) passeremo ad esistere per amare (amo e sempre sarò).
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Questa mia incrollabile fede, con il presidio di riferimenti culturali, l'ho acquisita dal comportamento esemplare di un uomo di grandi virtù morali (1-sensibilità/pietà, 2-disponibilità/carità, 3-bontà/pietà+carità, 4-intelletto/dono spirituale, 5-cristiana pazienza/abnegazione), che mai si abbatteva neanche nelle avversità, trovando rifugio e conforto nella preghiera.
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Sto parlando naturalmente di mio padre, un vero angelo di nome (all'anagrafe) e di fatto, chiamato Raffaele ed a me, suo prediletto primogenito, piace contraddistinguerlo come l'angelo Raffaele disceso in terra sotto mentite spoglie!
Don Raffaele ai 4 palazzi” (circoscrivono piazza Nicola Amore) era un commerciante di maglie di gran qualità (marchio Domenico Servodio!) e il suo negozio era ubicato di fronte a Serpone (il venditore di arredi sacri per eccellenza!) in via Duomo a Napoli, terra di madonne e santi.
Questo commerciante, uomo di gran cultura morale dall'alto della sua fede (nonostante la 5a elementare!), ebbe pure 2 figli medici esperti di coscienze, e se mio fratello, anestesista, le addormenta dolcemente, per quanto mi riguarda, da esperto di encefalopatie, le risveglio bruscamente, anche con urli e parolacce, dal torpore e dal buio della materia.
Un'altra incredibile nota biografica è che mia madre epatopatica mi ha generato e una musa epatologa mi ha rigenerato: entrambe sono nate il 1° giugno, giorno di San Giustino, patrono dei filosofi e primo apologista cristiano!
Dopo tanto nel giorno di una fantastica Befana o Epifania (manifestazione divina) sole e stelle dall'alto sembravano avercela proprio con me... ma forse ero in crisi depressiva!
Tra angeli, santi, madonne, segni e segnali, ultimamente il mio indirizzo civico è passato a via Padre Pio n1 proprio di fronte a uno spazio pubblico dove campeggia una statua del Santo! 
Inoltre nel cimitero di Sant'Anastasia su 3 livelli, la cappella di mio padre (Angelo Raffaele) non poteva che essere la prima a destra del piano superiore!
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Mi preme, infine, rimarcare che strabilianti eventi con donne nere di picche (poker) ed uomini in giacca nera (totocalcio) hanno buttato all'aria mie clamorose vincite al gioco da esperto sistemista!
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LA DIVINA ISPIRAZIONE
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Tanto e tale fu il tuo assillo
dal profondo all’eterna fonte
che esausta ti ispirai
e talora anche ti dettai.
Un consiglio di vero cuore...
sei sprecato con la penna
e negato per la scrittura.
Datti all’ippica o meglio
alle tue care schedine
ma se perdi non rompere più.
Mettiamo fine
a questa rovinosa alleanza
dopo anni di tortura,
io dall’alto e tu da giù,
perché davvero non se ne può più.
Solo così avremo finalmente pace
e dormiremo entrambi di più.
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LA VERITA'
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E' la certezza che Dio esiste
con la coscienza dell'amore
nella mente, pensier dell'amor
nel subconscio, sicura fede
ed anima immortale
che mette in scena la vita
con una commedia infinita
tra luci ed ombre quaggiù
soltanto buio laggiù
ma tanto Sole lassù.
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La sacralità del matrimonio

Il matrimonio consacra
l'unione coniugale
e in comunione spirituale
sublima l'amor
con la sua fiamma rovente
a modellar le sembianze
dell'anima nascente
nella sua veste di luce
per la vita immortale
dopo il fugace soggiorno
sul proscenio terreno
a recitar quella commedia
finanche divina
se le insegni a volare lassù,
sulle ali della fede,
sempre più in alto.
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