La scala delle porte (non di Vespa) per la Verità

1- L'intestino è la porta del fegato.
La vena porta convoglia il materiale nutritivo (e gli elementi - C e N - dagli alimenti) al fegato.
   
2- Il fegato è la porta del cervello.
La fucina epatica confeziona gli aminoacidi per i neurotrasmettitori e depura il sangue dall'azoto (encefalopatia epatica) per la luce del pensiero.
   
3- Il cervello è la porta della conoscenza.
Con la luce del pensiero si scala la conoscenza: 1-pensiero vigile (cogito), 2-pensiero razionale (ragione), 3-pensiero sciente (intelletto), 4-pensiero illuminato (sapienza), 5-pensiero estatico (contemplazione).
   
4- La conoscenza è la porta dell'anima.
L'anima è triplice coscienza: vigile (pensiero, cogito ergo sum), consapevole (amore, amo e sempre sarò) e morale (coscienza, gnothi sautòn), a immagine e somiglianza della luminosa cellula spirituale o primordiale (pensiero/membrana, amore/citoplasma, coscienza/nucleo).
   
5- L'anima è la porta della Verità.
La Verità (Mente suprema, Padre) è la Luce (Coscienza suprema, Spirito Santo) dell'Amore (Amore supremo, Figlio).
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Con l’odio si perisce, con l’amore si rinasce (messaggio pasquale)

Con l'odio (condanna a morte) si perisce (materia oscura, inferno), con l'amore (sacrificio della croce) si rinasce e “amo e sempre sarò” è la certezza di vivere in eterno alla luce della Verità (paradiso), anche dopo la catarsi spirituale (energia oscura, purgatorio). Pertanto, si passa dal sole naturale al Sole Universale, arco riflesso illuminato dell'umanità cosciente (la coscienza è l'impronta della verità che delimita il bene dal male) e non certo dell'homo sapiens, sempre più obnubilato dall'arroganza della ragione egoistica.
 
Con lo scoppio del big bang, nebulosa vagante (entità materiale) alla luce del Sole (unità spirituale e motore assoluto) dell'universo, sbocciò (fotosintesi clorofilliana), si è evoluta (selezione naturale di Darwin e evoluzione comportamentale di Paul Mac Lean) e si evolverà (trasformazione spirituale, postumanesimo) la vita sulla terra:
 
1- vita vegetativa (respirazione delle piante, gli esseri viventi più antichi)
2- vita animata (animazione dei vertebrati, motilità riflessa grazie all'arco riflesso midollare)
3- vita animale (sistema limbico, nel grigiore e nella morsa dei sensi)
4- vita cosciente (al lume della ragione/sistema nervoso/mente)
5- vita illuminata (alla luce dell'intelletto/sistema spirituale/anima)
 
Naturalmente la selezione naturale, l'evoluzione comportamentale e la trasformazione spirituale (dall'alto della fede, eccelsa cultura) dell'umanità non può prescindere dal potenziamento culturale (human enhancement) in virtù dell' “educazione morale”, disciplina propedeutica alla vita, che rispondendo al classico interrogativo filosofico (chi siamo-polvere, da dove veniamo-atto d'amore e dove andiamo-verso la luce), realizza, finalmente, l'allegoria biblica: “e l'uomo divenne un'anima vivente”.
A tal fine, però, c'è da acquisire ancora l'anima nella sua interezza (ed illuminata veste) di triplice coscienza vigile (pensiero), consapevole (amore) e morale (coscienza), ad immagine e somiglianza della cellula primordiale o spirituale, che presidia e presiede la cellula nervosa.
 
Proprio da qui, dalla raffinatezza neuronale (e la sua ragione, elaborato cerebrale) si passerà alla purezza della cellula primordiale (e all'amore, distillato spirituale) e... la polvere (e la nebulosa vagante) di quel lontano dì per noi sarà un orizzonte di luce!
A questo punto, per ascendere al cielo, basta salire la scala del DNA dopo essersi scrollati la polvere di dosso, dal momento che i suoi gradini (basi debolmente legate) non sopportano il peso, benché minimo, della materia! Ed anche dall' RNA messaggero (e dalle sue basi, A-denina, C-itosina, G-uanina, U-racile) ci perviene questo messaggio a chiare lettere: A-more, C-oscienza, G-enoma, U-niversale. E' proprio questo il genoma eccelso che disappannerà la macula oculare del peccato originale con la rinascita della ghiandola pineale (epifisi) per una visione illuminata della vita a 360°!
 
Sul percorso neurone (sistema nervoso) – pensiero (sinapsi, scala della conoscenza) – verità (sistema spirituale) e di cellula in cellula, con relativo spirito in funzione del gradiente luminoso cognitivo (grigiore/cogito, splendore/ragione, bagliore/intelletto, fulgore/sapienza e candore/contemplazione) si perviene a “La Verità”:
 
E' la certezza che Dio esiste
con la coscienza (Socrate)
dell'amore (Platone)
nella mente (Aristotele),
pensier dell'amor nel subconscio,
sicura fede (Sant'Agostino)
ed anima immortale (San Paolo)
che mette in scena la vita
con una commedia infinita (Dante)
tra luci ed ombre quaggiù (purgatorio),
soltanto buio laggiù (inferno)
ma tanto Sole lassù (paradiso)
 
e alla indissolubilità e indivisibilità della Divina Triade:
 
La Verità è la Luce dell'Amore
La Verità è l'Amore della Luce
L'Amore è la Luce della Verità
L'Amore è la Verità della Luce
La Luce è l'Amore della Verità
La Luce è la Verità dell'Amore
 
In nome del Padre (Verità della Mente Suprema), del Figlio (Amore Supremo) e dello Spirito Santo (Luce della Coscienza Suprema).
 
Tornando adesso con i piedi per terra, ecco il dettaglio cellulare per ascendere al cielo:
 
1- cellula epatica (spirito naturale) confeziona la struttura proteica del DNA (e dei geni) e la sua scala elicoidale.
2- cellula nervosa (spirito vitale), secerne il pensiero (mente, materia raffinata).
3- cellula spirituale (spirito immortale), distilla l'amore (anima, mente illuminata).
 
In virtù di tanto, l'anima non è campata in aria, ma in concreto ed a chiare lettere è: certezza di esistere (cogito ergo sum), consapevolezza di amare (amo e sempre sarò) ed eleganza di vivere con la coscienza morale (gnothi sautòn).
 
Nell'evoluzione della specie umana (antropogenesi), lo spirito in fioca luce (impalcatura primordiale e struttura vitale) si trasmette e ci anima (vita animale), mentre l'anima (armatura immortale, spirito in splendida luce) si acquisisce (comportamento, Paul Mac Lean), si tramanda (educazione morale) e ci illumina (vita cosciente) dall'alto della sua triplice veste di coscienza vigile (esisto), consapevole (per amare) e morale (veramente).
 
In sintesi ecco la vita in movimento: cominciò a strisciare (midollo), a camminare (cervelletto), ad annusare (sistema limbico), a pensare (corteccia cerebrale) e ad amare (sistema spirituale).
 
Da qui si può, finalmente, approdare sul paradiso terrestre (e l'uomo divenne un'anima vivente) come omaggio floreale al Sole Universale, dopo aver mangiato dall'albero della vita e dall'albero della conoscenza del bene e del male, sotto il presidio della coscienza (soffio dell'alito vitale), impronta (e marchio) della verità che delimita il bene dal male.
 
La vita in fiore: lo stelo (il midollo), la gemma (il bulbo), il bocciolo (il sistema limbico), il fiore (la corteccia) e il profumo del sistema spirituale (l'amore è l'essenza dell'anima, anche per il profumo!) che si sente ma non si vede.
 
Il messaggio di Pasqua
 
Ai primordi della vita
fu la mente (Eva),
per la sua identità,
a prendere le distanze
dalla coscienza (Adamo)
nella sua universalità.
Venne poi il tempo
che proprio il Creatore
nel suo infinito Amore
si sacrificò in croce
(Albero della vita)
e ci donò la luce.
Resta a noi adesso,
in tutta libertà,
attingere il sapere
dall'albero della verità
(conoscenza del bene e del male)
per realizzare il sogno
del paradiso terrestre sin d'ora
all'alba della nuova aurora.
Solo così prevarrà, infin,
l'altruismo spirituale (Abele)
sull'egoismo materiale (Caino),
solo vuoto spaziale
nel suo limite temporale
e impareremo, perfin,
a disegnare l'anima
con l'inchiostro indelebile
dello spirito vitale
per cominciare a volare
verso orizzonti di luce
sulla via della pace.
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Il conflitto dell’io tra mente (pensiero) e anima (coscienza)-2a parte

Cari miei atei, il sistema spirituale si può anche non avvertire, comunque fa meraviglia questa vostra oscura filosofia e di sicuro il vostro sistema nervoso di certo non è intatto!
Cara umanità, senza ombra di dubbio sei animata da profonda essenza che è la triade dell’io profondo, ad immagine e somiglianza di Colui che con cura e premura così ben ci confezionò; chiamiamolo pure come ci pare, ma sul nostro Salvatore cosa c’è da dubitare? Non c’è niente da confutare.
Dopo tanta vanagloria e sicura filosofia, tornando con piedi ben saldi a terra e continuando con l’interior conflitto, al solito egoista, mente o pensiero, piacciono davvero tanti soldi per cui a vele spiegate, imperterrito (nonostante tante perdite), naviga nella sistemistica sognando future avventure che rimangono solo sogni.
Anche in queste innocenti illusioni, però, c’è il richiamo del solito rompiballe che pure queste, solo finzioni, mi manda all’aria, ricordandomi seri impegni da attuare.
Per carità non parliam dell’evento che ci costò giorni di rabbia: quei tanti soldi in più del disattento cassiere, cosa vuoi, sovrappensiero me li misi in tasca e, nel mio subconscio, volevo ripagar di pari moneta le tante rapine che poveri noi, in debito con le banche, subiamo per vera usura o legal rapina. Di poi con la roulette del tasso fisso o variabile non l’azzecchi mai, perché a prender o meglio a rubar soldi son sempre loro!
Ma tu... maledetto giudice inflessibile, a dir imbroglione è davvero poco, mi chiamasti finanche ladro. Ed è questa la recondita ragione per cui intrapresi il viaggio nel mio stesso corpo (l'umana commedia), proprio alla tua ricerca, altro che anima immortale te l’avrei fatta pagar davvero cara. Sulla soglia della conoscenza mi son fermato solo per rispetto alla divinità, ma il dì che poi sarà, severa... mente e seriamente, coscienza dei miei stivali per sempre mi darai conto dell’offesa a costo di rincorrerti per l’eternità.
Adesso però mio caro subconscio, fonte di quotidiani assilli, smettila un po’ con la tua petulanza, non rovinarmi più l’esistenza e concedimi finalmente tregua ormai sulle soglie della vecchiaia. Ancor non so spiegarmi perché tra voi, terribili sorelle, c’è sempre tanto rancore e rivolgendomi a te che sei coscienza, è una domanda che da tempo ti volevo far: ma tu ce l’hai un cuore se senza un minimo di pietà spesso hai mandato la tua gemella, questa povera sorella mente in tante strane follie?
Bisogna però ammettere a ragion di pura coscienza, sempre foriera di verità, che la mente è talor sbandata, si lascia andar spesso a cattive parole e ha pensieri troppo spinti, per cui c’è il freno da azionare, il bello per fortuna inebria e illude ad ogni età.
A ritroso nel tempo ricordo ancora l’inizio delle scritture: “Nel rinvenire alla vita mi diagnosticai una falla che, tra pensieri folli, la mente mi spegnea”; da queste epatiche follie sol per divina pietà feci ritorno alla realtà proprio dall’aldilà, saltando un immane baratro “che ad ogni mortal è sempre alfin fatal”.
Nella speranza di un vostro accordo stavo cambiando tenore di vita e, finalmente pensando a me stesso, già trasvolavo mari e monti.
Caro Franco, fermati qua, non andar oltre con questi tuoi sogni e risvegliati subito da ogni fantasia, la vita purtroppo è sempre più dura e la tua presenza necessita qua.
È la prima volta che vi vedo d’accordo negandomi il riposo anche in sogni e fantasie, io comunque ho trovato rimedio alle vostre quotidiane urla con tanta musica di buona qualità. Noto stranamente che con questa anche voi vi acquietate alla stregua di lattanti con il ciucciotto in bocca:
 
guarda in vecchiaia che mi doveva capitar,
fare anche da baby sitter per conquistarmi
così la melodia del silenzio per la pace interiore.
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Il conflitto dell’io tra mente (pensiero) e anima (coscienza)-1a parte

Che grande caos
in questa mia povera testa
quando mi ritrovo solo,
è un continuo vociferar
con vero e proprio botta e risposta
tra mente e coscienza,
prigioniere dell’anima nel mio profondo.
Se questo baccano succede di notte,
perché anche nel sonno
spesso non mi dan pace,
mi costringono a buttarmi dal letto
per ascoltar le loro assurde ragioni:
smettetela una buona volta
e la notte almeno fatemi riposar!
 
Da una vita faccio il medico solo per grande amore, pensate un po’ che cattiveria: non sopportavo più mia madre per i troppi lamenti e di contro mio padre, semplicemente con serenità soffrendo, con la sua dipartita mi pervase d’amor tutto il profondo: “Papà, la forza del tuo amore ha pervaso di te il nostro cuore, vivi sempre con noi...”.
Il mio difetto nella scienza varca il limite degli abissi, ma grande mia coscienza se me lo rinfacci ogni momento mi spingi a bestemmiar, ma cosa vuoi da me se mai mi va di tanto studiar? E lasciami finalmente vivere come più mi va, la tua grave morbosità per profonda sensibilità mi ha rovinato l’esistenza.
È vero che sono anni luce dai grandi maestri della medicina, ma la terapia che ho donato con la luce dagli occhi di certo ha accompagnato sereni tanti miei pazienti che, dall’aldilà, ispirano sempre più mie scritture: questi sì che son veri tifosi, altro che ultras banditi in ogni luogo!
È per questo motivo che mi ritengo testimone e pilota dell’anima immortale, perché tali luttuosi eventi stranamente danno gran verve al mio profondo, mi elevano nella spiritualità alla faccia della materialità sempre presente anche in medicina.
Terribili sorelle, anzi gemelle, sempre in dissidio e da tempo remoto senza più intesa, cercate una volta e per tutte di trovare accordo con unitario intento e fatemi il regalo della pace interiore.
Povero me, che gran pazienza con queste due mie intime donne! Non bastava la mia dolce moglie in comunione spirituale, si son messe anche “pure” queste due a me legate addirittura con vincolo immortale; ma vuoi veder che son misantropo per cui si spiegano tante mie disavventure?
All’una (mente), in versione maschile è pensier pregno di materia, ma per carità non fraintendete, a me da sempre piacciono tante belle donne; l’altra (coscienza), nella sua consueta veste di luce e poiché mai si fa i fattacci suoi, invece, di rimando mi rimbrotta che per legge me ne tocca una.
Son davvero molto stufo, da mattina a tarda sera stanno solo a litigar e vi rivelo con gran vergogna che spesso vengono anche alle mani con l’amor a far da paciere.
Questo sì che è vera essenza a completare l’io profondo; son davvero fortunato perché adesso mi accomodo in poltrona e non mi muovo più. Che gran bella compagnia, tra Cartesio e Socrate, primo filosofo dell’era moderna ed il più gran filosofo di tutta l’umanità e così, udite la barzelletta del secolo, tra il “cogito ergo sum” e il “gnothi sautòn”, in mezzo a questi nomi altisonanti che annebbiano la mente, c’è anche il sottoscritto con il suo “amo e sempre sarò”. Infatti, ragionando attentamente, l’anima, amore e vita, ha origine dalla indissolubile luce divina e tutto ciò che è spirito, soffio e alito vitale di nostro Padre eterno mai avrà fine e giammai si consumerà: “Credo nello Spirito Santo, che è il Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio”.
Sarà l’apoteosi della mia vanagloria ma almeno con queste considerazioni da profonde riflessioni vi faccio un po’ sorridere ed evadere così dalla greve e triste realtà; tornando poi alla barzelletta, chi mi contrasterà se grido ad alta voce che mente, amore e coscienza rappresentano la cellula primordiale, primum movens di inerte fango o polvere in poltiglia. E noi tutti veniamo al mondo per un atto d’amore con il sistema spirituale a presiedere quello nervoso.
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Il potenziamento umano tra fantasie, follie e poesie (10a parte)

Sulla strada del genoma eccelso la vita, l'anima dell'amore, indivisibile triade, diventa un valore indissolubile se l'espressione, mutando l'ordine dei fattori, non cambia di significato:
 
La Vita è l'Anima dell'Amore
La Vita è l'Amore dell'Anima
 
L'Anima è l'Amore della Vita L'Anima è la Vita dell'Amore
  L'Amore è l'Anima della Vita L'Amore è la Vita dell'Anima  
E anche la poesia, la musa dell'amore, nella sua universalità (basta pensare a Dante) diventa un valore assoluto:
 
La Poesia è la Musa dell'Amore
La Poesia è l'Amore della Musa
 
La Musa è l'Amore della Poesia La Musa è la Poesia dell'Amore
 
L'Amore è la Poesia della Musa L'Amore è la Musa della Poesia
 
Su queste solide basi culturali si può contemplare la Verità, la Luce dell'Amore, Divina Triade, nell'indissolubilità e indivisibilità dei suoi Tre Fattori:
 
La Verità è la Luce dell'Amore
La Verità è l'Amore della Luce
 
L'Amore è la Luce della Verità
L'Amore è la Verità della Luce
 
La Luce è l'Amore della Verità
La Luce è la Verità dell'Amore
 
In nome del Padre (Verità della Mente Suprema), del Figlio (Amore Supremo) e dello Spirito Santo (Luce della Coscienza Suprema) e, con la presenza di Dio (Allah) immanente (coscienza), trascendente (pensiero) e vincente (amore), pure i santi (San Girolamo e Sant'Agostino) si metteranno, finalmente, d'accordo.
 
Allo scopo di esser traghettati alla luce di questa eccelsa veduta (era spirituale) ho approntato, forse in veste di predestinato, la novella arca di Noè, l'educazione morale di cui sono docente “divinae gratiae causa” (altro che honoris) dal momento che, incredibile evento, sono stato insignito dall'alto con moto solare diurno e aureola stellare notturna.
Nel giorno di una indimenticabile Epifania (2004), infatti, vagavo in profonda crisi depressiva quando, di mattina, con un gran balzo scansai il sole (palla di fuoco) che cercava di centrarmi, mentre di notte un'aureola di stelle presidiava la mia villa dalle turbolenze atmosferiche circostanti.
Proprio dal giorno di quella fantastica Befana passai sul versante opposto della turba bipolare (dalla depressione all'esaltazione) e, forte del turbo spirituale, mi vidi nelle vesti di un Noè istruito con la sua arca trasformata in un libro di morale da studiare per acquisire l'anima, la biga alata di Platone nella versione moderna di fiammante monoposto pilotata dalla mente, alimentata dall'amore e illuminata dalla coscienza. Proprio a bordo di questa fiammante monoposto si può scalare la conoscenza (e il suo gradiente di luminosità) lungo “la scala dei fantasmi”, scarna versione (mi manca la fantasia di Platone!) del mito della caverna :
 
1-il corpo è il fantasma della materia, il grigiore del cogito
2-lo spirito è il fantasma del corpo, lo splendore della ragione
3-l'anima è il fantasma dello spirito, il bagliore dell'intelletto
4-la luce è il fantasma dell'anima, il fulgore della sapienza
5-la verità è il fantasma della luce, il candore della contemplazione
 
Se tanto mi manca la fantasia di Platone e la poesia di Dante, all'errore di Einstein (costante cosmologica) sopperisco, invece, con il coefficiente etico per far quadrare i conti dell'universo e qui, in piena crisi maniacale, sto ancora a chiedermi chi veramente io sia... “l'Einstein spirituale o il novello Platone, fate voi!”:
 
Se ascisse e ordinate
son coordinate cartesiane
e posizionano un oggetto su di un piano,
spazio e tempo
son coordinate umane
e posizionano un soggetto nell'universo.
Lo spazio pertanto
misura la larghezza del corpo,
materia finita,
il tempo misura, invece,
la lunghezza del pensiero,
spirito infinito.
Adesso se la materia
è energia commutabile
e invecchia nel tempo,
la luce dello spirito
è energia immutabile,
sempre giovane e senza età.
Dinanzi a questa Luce infinita,
che anima i cuori e muove le menti,
spazio e tempo si inginocchiarono
in gloria alla suprema Potenza
e così, se il gran Renè divenne
il padre della filosofia moderna,
quel mostro di Albert
è il sinonimo d'intelligenza.
Il guaio è sol per me,
Francesco Andrea che,
per l'ardire del sommo esaltato,
passerò alla gogna
con tanta vergogna.
Da pensator incallito
alla costante ricerca dell'anima
mi sia concessa allor
la nomea di novello Platone
per quel mio “amo e sempre sarò”,
che completa la triade spirituale
tra cogito ergo sum cartesiano
e gnothi sautòn socratico,
e ci invita a vivere
alla luce dell'anima
mentre io continuo a dibattermi
tra l'Einstein spirituale
e il novello Platone... fate voi!
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