Il leader onnipotente

Presidente nostro,
che sei così potente in terra
sia fatta giustizia secondo la tua volontà
come in parlamento così in tribunale
secondo le leggi del tuo governo.
Dacci oggi il tuo impegno quotidiano
a risolvere i nostri tanti problemi
di sopravvivenza per la nostra indigenza
e liberaci, tu che tutto puoi,
oggi e sempre nei secoli,
dalla ièlla dell'anno zero
e dal parimenti nefasto e perdente tris di zero,
perché un santo d'oro e un marco scaduto
dopo molti travagli non valgono un bel niente,
specie se avallati da un sinistro vignettista
contro cui è lecito ogni volgar scongiuro.
E rimetti a noi i debiti scongiuri
e non certo i nostri debiti
per il maleficio dello spergiuro.
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La diretta mattutina

Con la vespa ronzante,
il grillo parlante e
il santo d'oro pontificante
è davvero allucinante.
---
E' il mondo in rovina
che viviamo in casa
in diretta dal mattino
con il consueto bollettino.
---
Ecco lo sciopero mattutino
con lo sterile rimpiattino
tra la politica sull'aventino
e la cgil da Torino.
---
Poi il sacrificio dell'alpino,
la strage per il divino
e un attentato vespertino.
Siamo al battibecco serotino,
insulso insulto cretino,
ma è un governo birichino!
---
Gioca in aula con l'aeroplanino
da vispo bambino
o da vero e proprio babbuino
con la incoscienza del burattino
e la innocenza di sbirulino.
---
Ma questo è il paese latino con il bello marino protetto dal nume divino in veste di padano delfino, immigrato clandestino, per noi triste destino e per l'amata patria, dagli artisti ai leghisti, dai grandi compatrioti ai padani italioti, povera Italia!
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Con questi politici (e la vespa ronzante) mai farà giorno!

Con questi politici,
Bruno imperante
da vespa ronzante,
il grillo parlante
e il vignettista gufante,
il travaglio ammorbante
e il santo d'oro pontificante,
qui in Italia
mai farà giorno
e sarà sempre più notte fonda.
Da tempo ormai la politica
è un coro di lagnosi (Casini),
legnosi (Bossi),
malavitosi (Borghezio),
bellicosi (Calderoli),
cavernosi (Bassolino),
fallosi (Scajola),
fumosi (Bocchino),
pallosi (D'Alema),
seriosi (Veltroni),
noiosi (Bersani),
furiosi (Di Pietro),
ingegnosi (Prodi),
gloriosi (De Mita),
laboriosi (la Bonino),
annosi (la Finocchiaro),
deliziosi (la Melandri),
focosi (la rossa Brembilla),
odorosi (Rosa Bindi),
artificiosi e rissosi
(Daniela Santanché).
Ancor più stonano
i belligeranti (La Russa),
gli ex legiferanti
(l'angelico Alfano),
gli insignificanti (Rutelli)
i perdenti (Fini),
i garanti (Pannella),
i trascendenti (Bonaiuti,
monocorde zitella stizzosa),
gli immanenti (Gasparri,
brutta facies quotidiana),
i vacanti (Franceschini),
ma ci son pure
gli ex benpensanti (Vendola),
i pazienti (Letta),
gli ex coerenti (Maroni)
e, dulcis in fundo,
esuberanti a parte (Ferrara),
un Berlusconi cantante
con tanto contante che,
per la gran fame,
parla del ristorante.
E' di ieri la grazia
del governo tecnico
e, sia lodato il cielo,
finalmente ci disintossicheremo
dei nostri politici.
Corriamo solo il rischio
che Vespa e Floris,
Santoro già non si sente
e avrà un calo perdente,
potrebbero ritrovarsi
il salotto vuoto
mentre i telegiornali
senza più la quotidiana lagna
e senza più brutte facce,
vedi Gasparri e Bossi e poi...muori,
ci concilieranno il sonno
e finanche faremo sogni d'oro!
     
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IL TEMPO ZERO

Sull'italico orizzonte regna
da tempo notte fonda.
Siam tornati all'anno zero
con il santo inquisitor che
rompe l'anime in triplice version
sotto l'allucinante ibrida vision
del vignettista che ghigna (Caronte)
del saputello che sogghigna (Lucifero)
e del giudice che con vergogna
e senza pietà ti manda alla gogna (Satana).
Sul versante politico parimenti
è buio profondo con la fine di Fini,
il sempre casto Casini con la Rosa in fiore,
poi c'è Franceschini che gira in camicia
quando lo scaltro D'Alema al massimo
dei giri va in barca a vela e in barba
ai compagni se ne frega della sinistra
tant'è che l'infausto Bertinotti fece
l'incauta spesa e da solo pagò il conto
con l'arcobaleno di colpo al tramonto.
S'ode a destra un delfino rampante,
a sinistra un grillo parlante,
d'ambo i lati rimbomba Di Pietro,
ma d'improvviso arriva un lamento,
è sempre Rutelli gemente e a romper
l'àere è l'urlo di Bersani da vincitor
sol di primarie ma la reggenza d'Italia
“ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte”
per un filosofo con la testa in aria.
Perfin il professor Prodi ci rinunciò
e qui iniziò l'armoniosa opera di Silvio
che, pria da Mosè, l'Italia in due divise
poi, da padreterno, così la risuscitò:
Italia rialzati!
Adesso infin in giorni di tempesta,
da novello Noè, sul nostro sacro stivale,
via di luce e pace con l'Europa che tace,
traghetta naufraghi e dà rifugio a profughi
che Sarkozy rifugge, da nazionalista
promotor egoista di bombe umanitarie.
Di ritorno alla sinistra Italia con un Veltroni
trombato e con Bertinotti persin folgorato,
adesso si aspetta, al canto ben augurante
di notte di luna calante lungo spiagge deserte,
l'astro nascente in veste di savio scrittore
al momento fazioso e anche noioso,
quando la Lucianina schizzetto
è un passatempo davvero giocoso.
Intanto gira voce che entrerà in pista
Luca in Ferrari, ma seppur altolocato
non può competer col divin Silvio
della casta venerea, afrodisiaca
stirpe dei re “Silvi” da Enea,
nome fatale e tanto vitale, e così
per la gente italica venne il tempo
di Silviade (Cantami, o Musa,
le gesta di Silvio...) dopo l'Iliade
(Cantami, o diva, del pélide Achille...)
e l'Eneide (L'armi canto e 'l valor
del grand'eroe che pria da Troia,
per destino, ai liti d'Italia...)
a dominar spazio e tempo reale
almeno lui con qualche ideale.
Ad onor del vero il nostro Presidente
ha qualche vizietto e forse un difetto
ma senza questi sarebbe perfetto.
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IL MALE INDIRETTA

Con la vespa ronzante,
il grillo parlante e
il santo d'oro pontificante
è davvero allucinante.
E' il mondo in rovina
che viviamo in casa
in diretta sin dal mattino
con il consueto bollettino.
Ecco lo sciopero mattutino
con lo sterile rimpiattino
tra la politica sull'aventino
e la cgil da Torino.
Poi il sacrificio dell'alpino,
la strage per il divino
e un attentato vespertino.
Siamo al battibecco serotino,
insulso insulto cretino,
ma è un governo birichino!
Gioca in aula con l'aeroplanino
da vispo bambino
o da vero e proprio babbuino
con la incoscienza del burattino
e la innocenza di sbirulino.
 
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