La dolce attesa

Ti aspettavo da tempo
ma arrivi in ritardo
ed or sopporta il lamento
di un vecchio demente,
è il canto del cigno
di un nonno stonato.
Un dì fui calciatore
di belle speranze
ma poi le gesta rimasero
opera incompiuta,
m'improvvisai pure scrittore
ma al tirar delle somme
feci scena muta.
Confido allor in te, nipote,
e nei tuoi vispi cuginetti
sperando che non pretendiate
la solita paghetta
per una vita spensierata
da affrontar con impegno
per acquisir cultura.
Solo così conoscerete la vita
e vi ritroverete l'amor,
con cui si nasce, si vive
e finanche si rinasce
dal buio della mente
alla luce dell'anima
e della vera conoscenza.
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Il sopore della poesia

In sentimental arsura
nell'attesa che mi piova
addosso quell'idea giusta
per onorare la tua festa,
con il gran caldo che incombe
ed il mare che incalza
per i ghiacciai che si sciolgono,
una marea di pensieri
mi inonda la testa,
ma poi la poesia s'arresta
senza il rigenerante sospiro
ma con l'asfittico respiro
di una musa assopita,
stremata dal caldo,
che nel torpore mentale
si scorda di essere
la mia fonte vitale
e, più in dettaglio,
la mia ragione sociale.
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Un compleanno importante

Su questo fantastico proscenio,
paradisiaco scenario
con l'azzurro del cielo
che s'immerge nel mare
e di notte coreografia stellare,
siam testimoni
di un emozionante evento.
Il mio primogenito
ne fa quaranta,
diventa grande
ed ancor più importante.
Da padre fatiscente
senza arte né parte
mi diedi all'ippica
e poi anche alle poesie,
lui, invece, per i figli
è già un portento
non solo di tante certezze
ma pure di belle fantasie...
racconta favole
e Federico e Francesco
tra principesse e fate
fan sogni d'oro.
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La metempsicosi

Viviamo gli spiccioli
di una vita immortale
con il compleanno a scandire
il nostro tempo reale
alla mercé di un corpo
sgualcito dagli anni
nella sua veste mortale.
Per la sua ascesa spaziale
solo il digiuno e l'astinenza,
perdendo peso
agli sgoccioli dell'esistenza,
lo faran trasvolare lassù
sulle ali della metempsicosi,
al di là dell'universo
oltre il buco nero.
Io ci son passato,
ma mi ritrovo prigioniero
di uno spirito esagitato
che sa scrivere di filosofia
e mi fa pure declamare
queste mie insulse poesie.
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La biga marina

Dal mondo delle idee
alla luce degli ideali
nuovamente a terra
mi ritrovo mortale
e dopo tante poesie
è bonaccia mentale.
Neanche il sogno d'amor
mi ravviva più la testa
con l'inesorabile tempo
che, ahimè, mi rattrista.
Musa mia fatale,
pur per te gli anni passano
ma col tuo residuo alito
rimuovi la mia biga,
ammainata e non più alata,
che si è impantanata
nel silenzio della solitudine,
proprio nel bel mezzo
di questa distesa marina.
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