La musa epatologa (cantilene scientifiche) Pubblicato il 27 Luglio 2017 da admin Se avverti astenia con stipsi e dispepsia, a parte l'ipocondria, hai certo un'epatopatia e necessita un'ecografia. Vedo un fegato brillante di qualità scadente, presenta steatosi, retaggio degli obesi e condanna dei golosi, e con un parenchima grasso ti conviene andare a spasso per scongiurar con il movimento una falsa partenza per insulino resistenza. Si chiama steatoepatite, subdola patologia che il fegato ti mina e, senza bere vino, ti ritrovi la fibrosi con l'aspetto tissutale ancor più evidente per noduli di rigenerazione senza più demarcazione del profilo epatico. L'insulto alla fibrosi che genera la cirrosi nasce da uno screzio di proteine e, tra endotelina e angiotensina, ci si mettono le citochine che stimolano le stellate a produrre la prolina con deposito di collagene. Si chiudono le finestre vasali, aumentano le resistenze portali ma senza più spazi vitali il sangue inverte il suo corso e per collaterali percorsi raggiunge il sistemico flusso. Non più deaminato, con il carico ammoniacale non depurato, obnubila il neurone sulla scala dell'incoscienza, inversa a quella della conoscenza, tanto da farti apparir dapprima come un deficiente ma poi diventi un incosciente e di grado in grado, passando per quattro stadi, dalla confusione mentale al torpore al sopore arrivi a un respiro nauseabondo ma sei in coma profondo. Questa buia encefalopatia nasce da uno screzio tra valina e tiroxina con un eccesso di glutamina, sempre in tema di proteine... e con l'albumina che scende, mentre l'ammonio sale e la bile aumenta, trasuda liquido ascitico per squilibrio osmotico, indi c'è il rischio emorragico con il quadro encefalopatico e il giallo itterico a completare il panorama tipico di una malattia indecente che ti deturpa il fisico e ti debilita la mente. Questo strano percorso mi è venuto addirittura in versi perché lo conosco a menadito dopo esser rinsavito dalla follie epatiche... “nel rinvenir alla vita mi diagnosticai una falla che tra pensieri folli la mente mi spegnea” grazie alle ispirate fantasie di una Musa epatologa.