GLI ULTIMI SARANNO I PRIMI (anche per i direttori generali delle ASL!)

Che la politica presieda all'occupazione è fuor di dubbio, ma ritrovarsi a fare anticamera addirittura ad un galoppino di un politico importante con un'attesa di due ore fu per me un evento allucinante! Mi ero da poco laureato e, concluso il tirocinio all'Ascalesi, nell'ottica dell'impiego in questo ospedale a pochi passi da piazza Nicola Amore dove facevo anche il commerciante (dirigevo il negozio di maglieria di mio padre!), mio suocero mi aveva portato da questo fantomatico personaggio, ben ammanigliato con un politico che presidiava e presiedeva su questa antica struttura ospedaliera (anche l'umile portantino era di sua nomina!) trasformandola in un suo feudo! In quella sala d'attesa, tanto affollata, mi stavo davvero sentendo male per cui, nonostante le insistenze di mio suocero, preferii tentare altre vie, di certo, più decorose! La politica l'ho sempre avversata per il clientelismo e il favoritismo (sue salde radici), eppure ci cascai in giovane età, entrando così in competizione elettorale (in ben 2 elezioni presi molti voti senza per niente pubblicizzarmi!), nell'ottica di un campo di pallone! Mi feci coinvolgere astutamente da un cugino di mia madre (anche mio compare di battesimo), penalista di grido, politico di fama (la gran parte dei politici sono da fame!) e attore consumato (comizi strappalacrime!), che regnò su Sant'Anastasia per lungo tempo. Tornando al posto di lavoro avrei potuto sistemarmi presso l'Ospedale Apicella, feudo vesuviano dei politici locali, ma, da solito soggetto strano, non volendo sottomettermi a nessuno me ne andai a fare il medico della mutua a Gragnano, dove nessuno mi conosceva, scartando soprattutto il mio paese dove mio suocero (stimato imprenditore caseario) già tanto si stava dando da fare. Mia moglie (in verità anche mia suocera) che aveva investito il suo avvenire su un medico ambizioso (almeno dalle mie premesse scolastiche!), ritrovandosi, invece, al fianco una larva di medico senza specialità (i miei suoceri mi volevano mandare in America sognando Barnard!) e finanche della mutua in un paese lontano, incominciò ad abusare di me (trattandomi male!) specie quando si accorse che, nottetempo, studiavo ...le schedine! D'altro canto quando vidi che al gioco qualcosa non andava (perdevo sempre per clamorosi eventi!) ricorsi anche alle forze occulte (olio bollente in una pentola!) per verificare se avevo occhi avversi addosso, ma così non era perché l'avversità veniva dall'alto, dove mio padre, buon'anima (era un angelo!), aveva allertato il paradiso intero (nonché mia moglie e suocera!) per farmi cambiare strada. Io, per tutta risposta, in una crisi di follia, abbandonai moglie e figli, andandomene a vivere da solo e concretizzando così quel “bene vixit qui bene latuit” frase di Ovidio dal làthe biosas epicureo (vivi nascostamente!) e anche motto cartesiano su cui avevo sempre tanto pensato (spaziando dal gnothi sauton al cogito ergo sum e aggiungendo il mio”amo e sempre sarò” mi ritrovai l'anima in triplice veste!). Il colpo al gioco da tempo lo programmavo perché non ero portato per la medicina e, con le sicure vincite statistiche (sistemi di gran razionalità!), già sognavo una vita di vacanze a spasso per il mondo dopo tante sofferte esperienze. Per quanto concerne, poi, l'orgoglio di avere un medico di rilievo in famiglia, avevo puntato tutto (deformazione da gioco!) su mio fratello Antonio (moglie e suocera, tifose di nomi altisonanti della medicina, già lo decantavano!), brillante anestesista con funzioni di primario presso l'Ospedale Apicella (a due passi da casa) nonché anestesista gettonato presso il vecchio policlinico di Napoli. Il concorso pubblico che doveva consacrarlo primario era solo una formalità e, infatti, fu il primo della graduatoria, ma purtroppo non aveva fatto i conti con un direttore generale cristiano e tanto credente che, prendendo alla lettera il divino monito (gli ultimi saranno i primi!), capovolse l'ordine della graduatoria e fece primario l'ultimo della lista (il fratello di un giudice!) al quale era stata regalata l'idoneità soltanto per pietà, non avendo i requisiti dell'anestesista dal momento che in sala operatoria andava in apprensione! Mio fratello, persona corretta e oltremodo mite, si vide così fatto fuori proprio in casa sua, mentre io sicuramente avrei attentato alla vita del collega invadente e del direttore generale incosciente, tanto già avevo l'alibi di esser un folle con l'avallo di valenti specialisti! Questo indecoroso rimpasto tra politica e medicina, in questi giorni, è testimoniato dallo scandalo del San Raffaele, avvenuto nella “Milano da bere” di craxiana memoria, dove da tempo remoto, oltre all'aperitivo, si pubblicizza anche la medicina con il perenne sostegno dei politici. Se a tanto si aggiunge, poi, la commercializzazione della medicina, allora si riesce a spiegare anche lo scandalo della clinica Santa Rita (interventi inutili e dannosi alla faccia dei pazienti!) e, ciliegina sulla torta, c'è l'Istituto europeo (e commerciale!) dei tumori, dove a caro prezzo si visitano finanche le cartelle cliniche senza ammalato sul punto di morire (neanche per i medici sono previsti sconti!). A questa indecorosa commistione tra politica e medicina, aggiungendo, adesso, pure lo spettacolo allora si perviene all'apice della vanagloria medica, testimoniata da un falso scienziato (merita il nome e si chiama Ermanno Leo!) che opera presso l'Istituto nazionale dei tumori di Milano, sponsorizzato non solo dalla politica ma anche dai mass media, perché da tempo è alla ricerca di un marcatore tumorale (che mai troverà!) nel cancro colon-retto, abusando di poveri pazienti trattati a mò di cavia! Questo esimio scienziato (premiato anche dalla Hutzinger con il telegatto!), se il tumore del retto è ad una certa distanza dall'orificio anale, opera in modo da salvarti il culo (scusatemi la volgarità!), non disinnescandoti, però, la bomba atomica del tumore che ti farà infradiciare dalla cintola in giù tra atroci supplizi! Proprio tanto mio fratello Mario passò e, da medico impotente, la mia follia dopo l'abbandono filiale si acuì ancor più per le sofferenze letali (dibattuto tra amore filiale e fraterno che gran tormento!). Solo adesso, a mente serena, sono tornato sull'etiologia della depressione e del disturbo bipolare (malattie in cui si eredita la spiritualità!) e posso affermare, con cognizione di causa, che sono patologie per lo più presenti in persone di gran sensibilità con coscienza vigile (nucleo dell'anima), intorno a cui si condensa sempre più amore (citoplasma affettivo) che va a comprimere la mente (membrana esterna, involucro protettivo e custodia dell'anima!) e poi, con la lesione della corteccia cerebrale, iniziano le nevrosi (sistema cerebrale) indi le psicosi (sistema spirituale o anima)...più semplice di così! Mettendo da parte questa mia recente acquisizione, quello da me lucidamente detto sul cancro colon-retto (la casistica del dottor Leo enfatizza solo i successi fregandosene della dannazione a cui condanna tanti altri!) lo denunciai pubblicamente con due scritture - “La fame di gloria, male incurabile della medicina” e con “Alla larga dai VIP della medicina, vanno in barca con le malattie” - inviate alle maestranze dell'istituto oncologico (anche al tribunale dell'ammalato!) senza aver mai risposta. Le evenienze possono essere soltanto due: o mi presero per pazzo (e lo sono!) o chi tace acconsente, scartando la possibilità di denunciarmi per calunnia (mi evitarono scritture ispirate!). La mia ingravescente pazzia, iniziata sin dall'adolescenza con la follia epatica materna, corroborata poi in gioventù dalla cirrosi psicosomatica paterna, indi alimentata dall'abbandono filiale e dalla malattia fraterna, di questi tempi ha raggiunto l'acme se mi sono messo in testa di migliorare il mondo con i miei libri sull'anima. Come punto di partenza, intanto, bisogna creare una figura di riferimento che sicuramente è il medico di famiglia (va restaurata a tutti i costi!), da me pubblicizzato anche presso politici importanti (va sconnessa però la politica dalla medicina!) ai quali, però, i miei libri di morale non hanno portato fortuna (Scajola e Fini sono quasi finiti!), in quanto a Berlusconi, poi, con la mia perseveranza, giuro, lo redimerò sulla via della moralità (evitandogli la blasfema santità!), motivo per cui alla figlia (giovane mamma fidanzata con Pato!), laureata con lode (e ne ha ben donde!) in filosofia, ho dedicato “Le note filosofiche”. Questo testo, con mia grande soddisfazione, rappresenta la mia scrittura più cliccata su www.alidicarta.it (editore su cui da tempo scrivo) e, sulle ali di tanto, con “La storia della filosofia” ho la presunzione di far capire a tutti questa materia importante per acquisire l'anima, spirito in splendida forma e luce, altro che la complicata fenomenologia dello spirito di Hegel, troppo difficile da capire (aveva ragione Schopenhauer!). Intanto, dopo tanti intenti (“la smania di rimare” è una mia poesia!), mi son fatto promotore di una politica migliore con uomini di gran qualità (soprattutto morale!) pubblicando, sul solito editore, “Il supercorso per Montecitorio, decalogo per accedere” e, su questa scia, mi farò promotore de “Il corso medico sul modello Ippocrate” per una medicina di eccellenza, dove il presupposto base è soprattutto tanta umanità! Con il progresso dei tempi moderni (sebbene la moralità sia sempre più in regresso!) anche la figura del medico va aggiornata e, così, nella visita del paziente, dopo l'anamnesi e l'ispezione, la vecchia semeiotica (palpazione, percussione e auscultazione!) si può avvalere adesso dell'illuminate apporto ecografico, per cui la palpazione epatica, il riscontro della milza e del liquido (libero o saccato) in addome su un povero paziente voltato e rivoltato, è davvero superata! Questa metodica (ecografia di prima istanza!) dovrebbe rientrare nella formazione del buon medico e con tanta lungimiranza, proprio nella nostra Asl NA 3 Sud, il dottor Carmine Coppola (ben collaborato!) ha istituito un corso di ecografia clinica (siamo alla sesta edizione!) che va salvaguardato! Sicuramente noi medici di famiglia (la nostra cooperativa Ippocrate con 100 e passa medici è una vera armata!), al crocevia tra medici amministrativi, medici specialisti, medici ospedalieri e pazienti autoprescrittori, abbiamo in mano e possiamo tastare il polso sanitario (l'appropriatezza prescrittiva e la spesa sanitaria non è un problema che riguarda solo noi!), ben conoscendo anche vizi e virtù di tutti i nostri colleghi. Tra i virtuosi abbiamo la fortuna (specie noi medici di famiglia disposti a migliorarci con l'ecografia) di avere qualche collega, al tempo stesso, bravo internista ed ecografista (merce rara se si aggiunge la sua umiltà e tanta umanità!), per cui dobbiamo tenercelo ben stretto e non mandarlo allo sbaraglio del primo soccorso. Sono finiti i tempi in cui i direttori generali, mal interpretando il monito divino, facevano diventare gli ultimi i primi e i primi gli ultimi, l'ingloriosa fine fatta da mio fratello Antonio, il brillante anestesista che, con tanta dolcezza addormentava e faceva sognare l'ammalato (adesso però ne ha piene le tasche e se ne va in pensione!). Da pazzo squilibrato (mi sto attivando per migliorare il mondo!) sicuramente sarò il portavoce (solo per le scritture!) di una struttura sanitaria di riferimento, in cui tutti gli operatori sanitari (sconnessi dai politici!) saranno gli artefici di una esemplare sanità d'avanguardia con tanta umanità e moralità. E pensare che stavo ultimando “Il gossip medico” della nostra Asl, dove avevo redatto (casi clinici a parte!) con certosina pazienza una graduatoria medica (a cominciare dai primari!) dove io risulto tra i più ignoranti ma almeno ho l'avallo e il vanto della coscienza, pur rischiando di esser processato per non aver preso mai una lira neanche per i certificati! Vi confido, adesso, che da tempo scrivo ispirato (in modo semplice alla portata di tutti!) e vivo presidiato dalla Divina Provvidenza, per cui sulla mia strada la luce del Bene sconfiggerà il buio del male (considerazione banale che non va dimostrata!) a partire dalla gelosia (senso di inferiorità) e dalla invidia, gelosia radicata che fu causa della nostra condizione umana! E proprio in tema di umanità, concludendo, la mia più grande soddisfazione di questa professione, tanto forzata, è che la gran parte dei miei assistiti va in apprensione quando non mi vede sullo studio e, spauriti, chiedono al sostituito: ma quando torna il dottor Maiello, seppur talora mi trasformo in mister Mai Quello versione aggiornata del dottor Jekyl e mister Hyde!
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