La sirena del mare

 
Dalle “dolci acque” di monna Laura a quelle salate della Sirena marina, dal “solo e pensoso” di Petrarca al “silenzio pensante diurno e pensiero insonne notturno” del sottoscritto siam passati dall'immortale Francesco al povero Francescoandrea... è la decadenza dei tempi moderni!
 
Sirena del mare,
mio sogno solare,
sei l'incanto dell'estate
e sulle tue onde
mi fai navigare
ma se c'è vento
mi spingi a veleggiare.
Un dì avverso, però,
correva l'anno scorso,
un ordine controverso
di pronto soccorso
mi fece naufragar.
Per tal irriverente servizio
ti recidivò la sindrome
di una banale caduta
e l'intera estate,
proprio in piena calura,
prigioniera rimanesti
tra cocenti mura.
Con il mar che ti desiava,
mia dolce ondina,
seppur non sei la Pellegrino,
senza le tue onde marine
davver mi vidi perso
e rischiai di naufragar.
Non più intravedevo
quella tua dolce imago
che, al suo canto,
mi spinge a poetar.
Ormai da molto tempo
la mia mente peregrina
in perenne contrasto
con la sua anima birichina
soffre di affettiva carenza,
e qui il mio vero io,
in tutta coscienza,
finanche ti confida
un suo piccolo difetto,
quell'innocente vizietto
con cui in testa versifica
e in poesie riversa
il suo amor esuberante
che lo rende solo tremante
ma mai sarò un segreto amante.
Proprio così mi diletto
e sfuggo il vuoto depressivo,
dal silenzio pensante diurno
a quel pensiero insonne
che mai mi fa dormire,
ma poi ricorro a te
perché tu sei per me...
più che l'ennesima mania
anche una salutare terapia.
Da medicina rigenerante, infatti,
mi liberasti dell'antidepressivo
e poi, da medico docente,
per di più tanto piacente,
te lo dico ad alta voce,
da allievo esigente,
anche se al tuo cospetto
davvero non capisco niente,
tu non sei di pronto soccorso,
tu mandi al pronto soccorso,
specie un recidivo mentale,
stralunato solo con te,
che è vissuto tra le follie,
sopravvive per le fantasie
e adesso si ritrova solo poesie.
Se mai sarò il tuo mentore,
di sicuro diventerò il cantore
delle tue doti naturali
con quel tuo spirito che brilla,
ma la materia, stai certa, non langue,
anche se va di moda
la carne svizzera e argentina
mentre un tempo avevamo
la prelibata fiorentina.
Stiamo andando a ritroso
e stiam tornando, ahimè,
alla corteccia antica
allorquando ci si annusava
anche per prolificare,
mentre il cervello moderno
ci dona la vision del bello.
La vita dall'arida materia,
di certo, non nacque per caso,
se la governa uno spirito vitale
che sempre più evolve
la struttura cerebrale,
ancor da illuminare con il ricorso,
ma ancor lungo è il percorso,
ad un comportamento ottimale.
Proprio in virtù di tanto
siam passati dall'olfatto
del cervello antico
agli occhi della recente corteccia
per ammirare le bellezze naturali
e il talamo...nuziale,
con la sacralità del matrimonio,
sta proprio lì in mezzo,
ben giustapposto,
a sublimare l'attività sessuale
davvero in tutti i sensi.
Pertanto la sessualità
non è una banalità
e neanche un'oscenità,
se ci dona la sublime facoltà
di materializzare l'amore
e di spiritualizzare la materia
allo scopo di trasmettere la vita.
Proprio così nacqui,
fu poi per la dolcezza
di una Musa che rinacqui
e adesso d'incanto mi ritrovo,
sotto un sole confortevole
e un vento favorevole,
a veleggiare su onde marine,
sempre più cristalline,
inseguendo l'inebriante canto
di una Sirena divina...
e in tanta immensità
risplende il pensier mio.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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