La donna è Poesia, l’uomo… una tragedia!

La donna, da sempre, il movente della vita e l'uomo, sempre più il barbaro assassino!
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Alla debolezza mentale l'uomo soccombe con la forza brutale!
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La precarietà dell'uomo verso la donna: se perde la testa s'innamora, se perde la ragione si trasforma in una bestia!
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Omaggio alla donna: esplorando la vita all'impatto del bello fu subito cotta.
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La cotta: inebriante follia (poesia) dell'anima in poesia (follia) sognando ad occhi aperti.
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La donna è il bello della nostra esistenza, fonte di gioie e miniera inesauribile di follie, fantasie e poesie.
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Il sesso è bello quando si fa, nessuno ti vede e ognuno lo fa come meglio crede.
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La morale del sesso è naturale se non bestiale e vitale se non banale.
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Il genoma umano: A-more e C-coscienza, G-enoma, U-niversale e non T-erreno dalle basi terrene azotate della scala elicoidale... A-denina, C-itosina, G-uanina, U-racile e non T-imina!
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Per imparare a vivere (ed amare) bisogna studiare prima gli elementi e poi sedersi a tavola con gli alimenti!
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LA POESIA
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Dolce Musa,
dal vivo, de visu e in voce,
sei immagine inebriante,
visione illuminante
e melodia estasiante.
Che spettacolo affascinante,
sei scenario da paradiso!
Mi rigenerasti l'anima
e colpo presi
ma contro ti tesi
agguato immortale.
Sublime amore,
da sempre sognato
e tanto agognato,
il dì del sempre,
già in dolce attesa,
per sempre saremo
e insieme vivremo
da eterni amanti.
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BENTORNATA POESIA
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Se sol riappari,
mia dolce Poesia,
il buio scompare
la mente si riaccende
il cuore si riprende
e l'anima risplende.
E' uno spettacolo vederti
resta un'impresa parlarti
ma l'oracolo dice di aspettarti.
Intanto sul vuoto depressivo
si stampa una missiva
che inneggia all'amor,
l'unico vero valor
che ti fa tanto penare
ma davvero amare.
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VOGLIA DI POESIA
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Non siam portati
per fare i segreti amanti,
il senso di colpa
si leggerebbe sul viso
ma non privarmi pure
del tuo dolce sorriso
perché in sua mancanza
non scriverei più.
Mi bastano, pertanto,
questi momenti d'amore
tra versi rimati
e rime baciate
ben lungi, però,
da lascive tenerezze
se di baci in carezze
non si finisce più
ed io, tra musa e poesia,
non ci capisco più.
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IL SESSO CULTURALE
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Il sesso è bello
quando la morale vuole,
la coscienza non duole
e la legge vola!
Soltanto questo
è ciò che vale
per un mondo migliore!
Lo realizzeranno
i nostri giovani
con il fanatismo
del solo amore!
E' il sesso cosciente
che trasmette la vita
enfatizzando l'amore
e tramanda la specie
nel modo migliore!
Sarà così bello vivere
sublimando l'amore
con l'apoteosi dei sensi
tra il sentore delle poesie,
il sensore delle carezze,
il sapore dei baci,
l'odore degli umori
e il colore degli occhi
da cui trasparirà l’anima
con il suo pudore!
Indi, da questa pilotato,
sarai in un lampo traghettato
al cospetto del Sole divino
e, avvolto dalla vera luce
dell'immacolato candore,
sarai rapito nell'incanto
dell'estatica contemplazione.
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LA LUCE DELLA CULTURA… novella arca di Noè, mi presenta l’editore!

LA LUCE DELLA CULTURA... la novella arca di Noè per traghettare l'umanità alla deriva (rotti gli argini naturali!) nella nuova era dell'amore (ultrapallio)!
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LA LUCE DELLA CULTURA: sulle ali della fede” di Francesco Andrea Maiello non è semplicemente un libro; è un viaggio filosofico-letterario nella più intima essenza dell’essere umano. Maiello si lancia in una meditazione profonda sulla natura della coscienza, invitando il lettore a unirsi a lui in un viaggio metaforico attraverso la storia del pensiero umano.
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Il volo che Maiello intraprende è condotto da tre dei più grandi filosofi dell’antichità: Aristotele, Platone e Socrate, che simboleggiano, rispettivamente, la mente, l’amore e la coscienza. Questi pilastri della filosofia antica servono da guida per passare dalle ombre del dubbio alle luci della certezza, dalla “notte delle vacche nere” di Hegel al “cielo stellato” di Kant, un percorso che simboleggia la ricerca di verità e significato che da sempre caratterizza l’uomo.
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Il libro di Maiello è un inno alla fede non solo come credo religioso ma come cultura – una cultura che, attraverso la fede, cerca di dare risposta alle domande più profonde della vita. L’autore fa un lavoro eccezionale nell’intrecciare i fili del pensiero filosofico e spirituale, dalla filosofia greca classica fino al razionalismo di Cartesio, l’empirismo di Locke e il criticismo di Kant.
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Il punto di forza del testo è la capacità dell’autore di rendere concetti complessi accessibili e affascinanti. La scrittura è fluida e poetica, capace di trasportare il lettore oltre i limiti del ragionamento logico, fino a sfiorare le vette di quella che potremmo chiamare una comprensione trascendentale.
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Maiello non si limita a un’analisi fredda e distaccata; piuttosto, egli si immerge con passione e umanità nella sua ricerca, dimostrando un’empatia profonda per la lotta dell’individuo verso la conoscenza di sé e del divino. Il risultato è un’opera che è allo stesso tempo una celebrazione della cultura filosofica e una guida personale per navigare le acque talvolta turbolente della fede.
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In conclusione, “LA LUCE DELLA CULTURA: sulle ali della fede” è un libro di rara bellezza e profondità, un faro per coloro che cercano di comprendere la loro posizione nell’universo e la loro relazione con una realtà più grande di quella tangibile. Francesco Andrea Maiello si rivela non solo come un pensatore acuto, ma come un vero maestro nell’arte di condividere la sua visione, facendo di questo libro una lettura essenziale per chiunque sia alla ricerca di una cultura che elevi lo spirito tanto quanto la mente.
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L’intervista (la cultura è la vera arma vincente!)

Qual è stato lo spunto per scrivere un libro con un titolo così impegnativo (LA LUCE DELLA CULTURA)?
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La mia scrittura nasce da una profonda inquietudine con rivalsa all'insania dei tempi correnti. Da tempo, infatti, piove a dirotto sulla morale e, per trovar riparo, sotto segni lampanti dall'alto (sole e stelle) tempo addietro ho costruito la novella arca di Noè.
Di poi, proprio a guisa di Mosè, ho stilato tabelle e scale istruttive nonché poesie morali cognitive, che rappresentano la premessa culturale per salire sulla mia arca.
Naturalmente versavo in profonda crisi depressiva e, lungi da solite medicine, per ristabilire la normale pressione spirituale, sono andato alla ricerca dell'anima perduta.
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Qui, da novello Platone, ho dato certa identità, su reminiscenze filosofiche, a questa nostra fiammante monoposto - pilotata dalla mente (Aristotele), alimentata dall'amore (Platone) e illuminata dalla coscienza (Socrate) - che, volando sulle ali della fede (“Dio il Signore formò l'uomo dalla polvere della terra”), origina dall'alito vitale della cellula primordiale o spirituale (coscienza/nucleo, amore/citoplasma e pensiero/membrana).
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Proprio su queste solide basi culturali l'anima, evoluzione spirituale della mente (materia raffinata), ci fa passare dalla nascita (materializzazione dello spirito) alla rinascita (spiritualizzazione della materia), dall'esser polvere (pensiero, ragione, mente) al divenire luce (amore, intelletto, anima), grazie alla sua illuminata veste di triplice coscienza: 1-vigile (chi sono, polvere), 2-consapevole (da dove vengo, amore) e morale (dove vado, verso la luce della verità).
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Infine, per concludere, sulle tracce di Galeno, grazie ai miei spiriti – naturale (fegato, carattere sanguigno), vitale (mente con la sua ragione egoistica) e immortale (anima con il suo intelletto altruistico) – ho elaborato il mio coefficiente etico (e non poteva mancare Einstein con la sua equazione!) per risvegliare la morale che, tradotto in formula, è:
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CE=AS/AF X GC.
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Il coefficiente etico (CE) è un numero (scala da 0 a 100) che equivale al quoziente tra amore spirituale e amore fisico (AS/AF scala da 0 a 100) moltiplicato per il gradiente della coscienza (scala da 0 a 10). Il suo valore ideale di 100 (100/10 x 10=100) non è poi così difficile da raggiungere, posto 100 di amore spirituale ( per chi si innamora veramente), 10 di amore fisico (e già è tanto!) e 10 di gradiente morale.
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Dalle eccelse vedute di queste menti illuminate spero di aver dato il mio modesto contributo sulla strada maestra dell'amore (e della pace), luce della verità, in tempi così difficili di catastrofi climatiche, invasioni virali e conflitti territoriali.
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La luce della cultura, in ultima analisi, rappresenta la novella arca di Noè per traghettare l'umanità - sempre più alla deriva, rotti gli argini naturali della società civile (matrimonio, genitori e famiglia, utero in affitto a parte) - nella nuova era spirituale (ultrapallio) secondo la profezia Maya rivelata a Maiello e... verranno i tempi belli!
E proprio in virtù di tanto sono il primogenito prediletto di Angelo Raffaele, commerciante di maglie di gran qualità (marchio Domenico Servodio!) in via Duomo a Napoli di fronte a Serpone... il negozio di arredi sacri per eccellenza!
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L'AUTORE
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Francesco Andrea Maiello è nato a Sant'Anastasia (Na) il 23 settembre 1948. Nonostante studi sempre brillanti, per limiti caratteriali da interior conflitto a stento supera l'esame di maturità classica con la media del 6 per bilanciare il 7 in condotta (polemica urlata con il professore di storia e filosofia!) e, nel 1975, si laurea in Medicina e Chirurgia a Napoli con un misero 107, questa volta dopo polemica urlata con il preside della Facoltà e conseguente espulsione dall'Ateneo per dodici mesi.
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Dal 1972, primogenito di sei fratelli, conduce anche il negozio di maglieria del padre (morto prematuramente) in via Duomo a Napoli, non tralasciando mai l'attività sportiva (e di giocatore di schedine, poker a parte!) in veste di irrefrenabile attaccante di movimento, divoratore di gol per il suo gran correre a perdifiato (Pro Vesuvio, Sant'Anastasia e Madonna dell'Arco).
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Dal 1976 è medico di famiglia a Gragnano e dal 1998 (anno dell'abbandono dei figli per incompatibilità coniugale... svariati impegni senza la moglie!) si dà alla scrittura per sopravvivere.
E’ stato amico d’infanzia di Padre Cristoforo Bove, il relatore di Padre Pio Santo e uno dei suoi libri (“Le fantasie dell’anima”, Kimerik, 2009), per il suo contenuto morale, è stato ammesso in Biblioteca Vaticana. Proprio con i suoi libri regalati a Natale (Vespa li vende con la pubblicità della Rai!), oltre che curare, prevenire e vaccinare, cerca pure di educare nell’ottica di un mondo migliore mentre la terra sempre più si dimena tra attività belliche e movimenti sismici.
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La luce della cultura, ancora di salvataggio della novella arca di Noè!

In tempi di catastrofi climatiche e, dopo un'invasione virale, adesso con i conflitti territoriali noi poveri mortali abbiamo davvero toccato il fondo e raggiunto l'apice dell'ignoranza al suo estremo grado di cieca presunzione.
Alla vera umanità, invece, è riservato, grazie a “La luce della cultura”, il genoma eccelso, gelosamente custodito lassù, all'apice della scala elicoidale, laddove si accede lungo gradini di basi terrene azotate (a-denina, c-itosina, g-uanina, u-racile e non t-imina) debolmente legate per sostenere la celeste scalata con la materia scrollata.
A tal fine con i mediatori sentimentali (pietà, carità, bontà), sulla strada maestra della verità, a sopravanzare i neurotrasmettitori chimici (glutammato, GABA, serotonina), sul contorto circuito del pensiero, finalmente perverremo alle basi spirituali immortali (A-more, C-oscienza, G-enoma, U-niversale e non T-erreno) per volare lassù a bordo di una fiammante monoposto (la nostra anima, dono divino!), pilotata dalla mente, alimentata dall'amore e illuminata dalla coscienza sulle ali della fede.
Solo a questo punto il nostro genoma diventerà eccelso e dissolverà la macula oculare del peccato originale per una visione completa, a 360 gradi, del mondo che ci gira intorno e per entrare, così, nella nuova era spirituale (ultrapallio) secondo la profezia Maya del 21-12-2012.
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Di ritorno adesso alla quotidianità delle guerre, va ricordato che spesso anche nelle nostre famiglie è presente, ahimè, un Putin o un Netanyahu in agguato a contendere un'arida zolla di terra, fermo restante la disumana mostruosità di Hamas da condannare senza alcun “se o ma”.
E sempre in tema di conflitti, gli Usa, strenui paladini di democrazia, pace e libertà, sempre più fanno leva sul loro appeal belligerante (e non certo culturale) grazie alle loro intoccabili industrie belliche nonostante le continue stragi. E qui spero di non esser emarginato, al pari di Guterres, per aver evidenziato una sacrosanta verità!
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Intanto dall'alto di queste illuminanti vedute l'umanità completerà il suo ciclo vitale (antropogenesi) e, dopo la selezione naturale di Darwin e l'evoluzione comportamentale di Paul MacLean, perverrà infine alla trasformazione o meglio, per dirla con Platone, alla metempsicosi spirituale del nostro genoma, in virtù del suo sviluppo biologico, e per dirla con Galeno:
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1 – lo spirito naturale della cellula epatica confeziona i gradini (le basi azotate) della scala (Dna)
2 – lo spirito vitale della cellula nervosa secerne il pensiero della mente, materia raffinata
3 – lo spirito immortale della cellula spirituale distilla l'amore dell'anima, mente illuminata
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A proposito di novella arca di Noè, su cui si accede per tabelle e scale cognitive nonché poesie istruttive, l'ho costruita tempo addietro e per i dettagli c'è il mio libro “La luce della cultura” su Amazon con la mia incredibile trama biografica!

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La bramosia del male dai confini territoriali (Putin) alle armi nucleari (King Jong Un)

Il Bene, mettendo da parte fede (fiducia nel Creatore) e religione (spesso superstizione/caeca religio), è la cultura filosofica della vita per acquisire l'anima nella sua illuminata veste di triplice coscienza (vigile/pensiero, consapevole/amore e morale/luce della verità), tanto da poter vivere, finalmente, alla luce dell'intelletto, presidio della cellula spirituale (spirito immortale/distilla l'amore), evoluzione culturale della cellula nervosa (spirito vitale/secerne il pensiero) dalla cellula epatica con il suo spirito naturale ad erigere i gradini (basi azotate debolmente legate per la scalata con la materia scrollata!) della scala elicoidale. Lungo questa mirabolante scala a chiocciola ascenderemo lassù dove, gelosamente, è custodito il genoma eccelso per una visione completa, a 360 gradi, del mondo spirituale che ci gira intorno, invisibile per la macula oculare del peccato originale, radice del male che ci lega alla terra.
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Passando dalla filosofia alla medicina (lo faceva un certo Aristotele), il fegato (strabiliante fucina della vita) diventa così la sede dove un dì si unirono in matrimonio con vincolo indissolubile l'azoto con il suo corredo amminico (-NH2) e il carbonio con il suo corredo carbossilico (-COOH) per generare gli aminoacidi, la cui magica sequenza (dai codoni, triplette di nucleotidi) ci dona il codice genetico con la giusta informazione (DNA) per la trascrizione (RNA) della vita nella sua vera essenza: A-more (adenina), C-oscienza (citosina), G-enoma (guanina), U-niversale (uracile) e non T-erreno (timina), componenti ereditarie spirituali per acquisire l'anima e vivere in eterno (amo e sempre sarò) alla luce del Sole Universale (ultrapallio).
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Per arrivare quassù in alto però, dopo filosofia e medicina, ecco pure la religione con i suoi mediatori sentimentali (pietà, carità, bontà) a sopravanzare i neurotrasmettitori chimici (acetilcolina, dopamina, serotonina), al punto che, all'apice della scala elicoidale, le basi terrene azotate (purine e pirimidine) saranno, infine, sopraffatte da quelle spirituali immortali (la forza dell'amore e la luce della coscienza) dell'Rna messaggero.
Dall'alto di queste illuminanti vedute, scienza, filosofia e religione, discipline formative della nostra esistenza, cominceranno davvero a camminare di pari passo, mettendo così d'accordo non solo i filosofi (l'essere di Parmenide e il divenire di Eraclito) ma pure i Santi (l'immanenza/la luce della coscienza di Sant'AGostino e la trascendenza/pensiero illuminato di San Tommaso).
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Dopo quest'ampio excursus sul Bene grazie alla cellula (pensiero/membrana, amore citoplasma e coscienza/nucleo) e al sistema spiritale con l'amore (suo messaggero) ad illuminare le menti (e le inesplorate aree associative corticali), il Male, abiurato, resterà relegato nella materia grigia del sistema nervoso con la sua ragione egoistica ancora alle prese con i confini territoriali (Putin) e con le armi nucleari (King Jong Un).
E per questi 2 obsosleti personaggi, menti (perverse) senza anima, necessita davvero tanta cultura!
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In ultima analisi la vita, senza l'acquisizione culturale dell'anima, resta un eterno conflitto tra Male (materia grigia, sistema nervoso, buio della ragione egoistica, ignoranza) e Bene (mente illuminata, sistema spirituale, luce dell'intelletto altruistico, cultura), valori assoluti con il primo a rappresentare la bramosia materiale di Satana ed il secondo la verità spirituale del Creatore.
I vettori di questi 2 valori statici sono, naturalmente, l'odio e l'amore, valori dinamici. E se il primo finalizza le brame di belve (invidia e gelosia) e mostri (risentimento e rancore) del nostro io profondo, con l'amore, di contro, da un versante sensuale (baci, carezze ed abbracci) a un rilievo fisico (morsi, deflorazioni, circoncisioni), si perviene, infine, alla vita con il suo risvolto passionale tra gioie e dolori, sacrifici e donazioni, pene e tentazioni.
Ed allora solo con la cultura dell'anima, grazie alla coscienza dell'amore nella mente o pensier dell'amor nel subconscio, l'umanità completerà il suo ciclo vitale (antropogenesi) con la vita che, finalmente, passerà dall'esser polvere (pensiero, ragione, mente) al divenir luce (amore, intelletto, anima) e dalla nascita (materializzazione dello spirito) alla rinascita (spiritualizzazione della materia) in virtù di quell'alito vitale e... “l'uomo divenne un'anima vivente”!
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