La lezione di mio nipote

Mio nipote,
se sol mi vede
mi associa con il pallone
ma poi invece di calciare
lo prende tra le mani
e me lo butta in faccia.
Per un illuso calciatore
è una vera umiliazione,
altro che punizione,
se un perspicace bimbo
di appena un anno
di già ti capisce
ma poi tanto infierisce.
Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

Il sogno d’amore

Cercando la donna
mi sorrise una musa
e l'atto d'amor
divenne così un abuso.
D'allor mi si è scatenato
pure un complesso
se la mente di giorno si bea
di un seducente pensiero che,
nel buio della notte
ed in pieno amplesso,
prende le sembianze
di un sedicente fantasma
in veste di candida luce.
Da qui mi residuano
questi soliti versi che
accomunano, ahimè,
la donna con la poesia
e l'atto d'amor diventa così
un luminescente sogno
nonché evanescente desio.
Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

La libertà dell’anima (Kant) e il martire del pensiero (Giordano Bruno) 2a parte

... e la polvere di quel lontano dì
per noi sarà un orizzonte di luce.
 
Proprio in virtù di tanto l'uomo, strabiliante impasto di spirito e materia, compendia in sé immanenza (coscienza) e trascendenza (pensiero), mettendo così d'accordo anche santi del calibro di Sant'Agostino e San Tommaso, padri della chiesa.
Intanto sul percorso filosofico della mente umana:
 
neurone (sistema cerebrale)-pensiero (sinapsi)-Verità (Sistema Spirituale)
 
c'è da scalare la conoscenza (dal grigiore del cogito al fulgore della sapienza passando per lo splendore della ragione e il bagliore dell'intelletto) per accedere così alla Luce dell'Assoluto, a noi invisibile per qualche recondito artificio (velo di Maya, macula oculare?).
Cartesio, gran razionalista, sicuramente attinse anche da Bruno (dubbio cartesiano) e con la sua famosa frase “cogito ergo sum”, presa di sana pianta da Parmenide (lo stesso è pensare e essere), divenne il padre della filosofia moderna.
Anche Bruno, pertanto, è una figura di rilievo della filosofia moderna e va considerato un martire della Chiesa, al pari di Santo Stefano e di San Giustino (1° giugno, nascita di mia madre), primo apologista cristiano e patrono dei filosofi, particolare che ho recentemente scoperto, compilando il mio incredibile “puzzle fatale”.
E qui, come mio solito tra serio e faceto, tengo a precisare che Giordano Bruno da Nola (anno di nascita 1548 mentre io sono del 1948) è quasi mio compaesano (sono di Sant'Anastasia a meno di 10 Km) e se Venezia fu una tappa per lui fatale (il patrizio Mocenigo lo fece arrestare), adesso spero tanto che Rossovenexiano (sito letterario dove scrivo) colmi questa grave... laguna e conseguente lacuna facendo pubblicità alla mia filosofia spicciola, ma sicuramente incisiva e alla portata di tutti perché molto schematica.
Sempre scherzando con l'esaltazione (solo in famiglia non mi sopportano più, ma nemo profeta in familia!) in virtù della mia mappina (piccola mappa e non lurido straccetto!) biografica fatta di rilievi e depressioni, da tempo mi autodefinisco il novello Platone, avendo aggiornato ai tempi moderni i suoi miti più famosi.
E così “la biga alata” (metafora dell'anima), di questi tempi, diventa “la rossa monoposto” pilotata dalla mente, alimentata dall'amore e illuminata dalla coscienza (proprio l'anima nella sua triplice veste di pensiero, amore e coscienza), mentre il “mito della caverna” (metafora della conoscenza) l'ho trasformato nella “scala dei fantasmi” con i cinque gradi della conoscenza e relativa luminosità:
 
-1° grado: il grigiore del cogito – Il corpo è il fantasma della materia
-2° grado: lo splendore della ragione – Lo spirito è il fantasma del corpo
-3° grado: il bagliore dell'intelletto - L'anima è il fantasma dello spirito
-4° grado: il fulgore della sapienza - La luce è il fantasma dell'anima
-5° grado: il candore della contemplazione - La verità è il fantasma della luce
 
A questo punto se il grande Cartesio prese da Parmenide la sua famosa frase “cogito ergo sum”, “amo e sempre sarò”, invece, è solo mia e, da luminoso citoplasma, va a completare la triade dell'anima (la verità della cellula spirituale o primordiale) che, a immagine e somiglianza della Divina Triade (Verità-Padre, Amore-Figlio e Luce-Spirito Santo), senza ombra di dubbio, è triplice coscienza (vigile, consapevole e morale):
 
Cogito ergo sum-pensiero (membrana esterna)-certezza dell'esistenza all'istante e coscienza vigile
(CARTESIO)
 
Amo e sempre sarò-amore (citoplasma)-certezza dell'esistenza in eterno e coscienza consapevole
(PLATONE, la frase è di Maiello)
 
Gnothi sautòn-coscienza (nucleo)-certezza della verità dell'io profondo e coscienza morale
(SOCRATE)
 
Adesso se Cartesio tra morale e medicina scrisse “Le passioni dell'anima”, il sottoscritto, su questa tematica, ha già scritto: Il pilota, Striptease, I giochi, Le fantasie, Le perle, La luce naturalmente dell'anima, mia innata fissazione (non certo campata in aria), che con la sua Luce Assoluta pervade ogni dove ed io lo testimonio dal vivo perché sono di ritorno... dal paradiso:
 
vivevo sospeso in aria
nello splendore della luce solare
tra il celeste dei cieli
e l’azzurro dei mari,
per poi riposar coperto
dalla volta celeste
cullato finanche
dalle onde marine
nell’armonioso silenzio
della pace divina.
E di certo avete già indovinato
l’angelo che mi stava accanto...
è un uomo che da sempre sogno
e che mai mi abbandonerà,
mio padre Angelo Raffaele,
un vero angelo di nome e di fatto.
Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

L’onomastico

In questo giorno di festa,
ricorre il tuo onomastico,
mi prendi alla sprovvista
e senza rime in testa
non mi viene neanche un verso.
Un omaggio floreale
sarebbe l'ideale
ma il biglietto d'auguri
diventerebbe galeotto,
meglio allor un cioccolatino,
proprio un bacio perugina
con il foglietto sorpresa che,
però, dà un amaro responso:
buon onomastico
da una mente malata
che ormai vive solo
di un amore pensato...
non è matto ma cotto!
 
Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

La fiammante monoposto

L’anima è la strabiliante
rossa monoposto,
dono della potenza divina,
per superare il tortuoso
e contorto circuito della vita.
Chi lo supera sicuro e veloce
a pieni giri senza penalità,
sfoggiando abilità di guida
con nervi ben saldi,
si guadagna la protezione
del mantello divino
con l’alloro di pilota dell’anima e,
con un pizzico di umana vanagloria,
la corona d’alloro di poeta
delle follie della vita.
 
Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail