Gli albori della vita (5a parte)

 
La materia, è bene metterselo in testa o nella zucca (per chi non ce l'ha), ha le ore contate (al pari della materia grigia che ci fa ragionare a scopo egoistico) con l'era spirituale che sta per iniziare, allorquando l'intelletto (checché ne dica Hegel e la sua ragione) ci insegnerà ad amare con appena due regole basilari: il rispetto reciproco (rispettando gli altri si ha il rispetto di tutti) e l'amore fraterno e filiale paritari da non differenziare per questioni materiali, altrimenti le guerre iniziano già in famiglia per un'arida zolla di terra da dividere.
Per arrivare a tanto, ad onor del vero, devo convincere ancora qualche mio familiare, che non concepisce (per legami terreni) le mie scritture etiche e non capisce (per vincoli materiali) le mie poesie morali, quando invece è tempo che la ragione egoistica (sistema nervoso/cervello) ceda il passo all'intelletto altruistico (sistema spirituale/anima) lungo quell'intricato percorso neuropsichico (neurone/pensiero/verità) che dal buio della materia conduce all'amore, luce della verità... verum scire est scire per causas (Aristotele), di causa in causa si scopre l'amore e si ascende alla luce della verità (Maiello).
 
Proprio al fine di educare (per insegnare ad amare... non terra terra!) da tempo scrivo libri di morale (mi costano un occhio della fronte) che regalo ad assistiti, amici e familiari, mentre loro a Natale regalano (a caro prezzo) le banalità che scrive Vespa a scopo di lucro e non certo istruttivo, ed a breve il vespone bruno ce lo ritroveremo a ronzare in tutte le trasmissioni televisive per pubblicizzare il suo solito libro natalizio...
 
caro Vespa, varietà color bruno,
di porta in porta ronzante tra tanti libri,
sei un continuo fastidio per le orecchie,
non bello alla vista e, ahimè,
la tua puntura può esser letale.
Dacci oggi un po' di pace
e concediti pure tu tanta pace.
Della televisione fai casa e bottega
e mi hai spinto a scrivere sull'anima
per rigenerarla dalle tue vessazioni
al modico costo del canone Rai
 
Di porta in porta, intanto, ti riporta a quella politica che non è più la cosa pubblica ma una cosa comica (a parte Grillo), quando dovrebbe essere, invece, una cosa seria con occhio di riguardo a tanta povera gente (e non al contratto milionario di Vespa) senza più lavoro o con uno stipendio da fame. Il guaio dei soldi e della crisi economica, senza più scomodare grandi analisti (un dì ci fu il professor Tremonti), è che pochi ne hanno moltissimi e moltissimi pochi o quasi niente.
 
Questa triste realtà la vivo quotidianamente da medico di base e, visto che compiliamo pure la schede di fragilità... mentale (a 80 anni un politico che si permette una giovane morosa non è lucido di mente... lui e la fidanzata!), proprio da noi medici di famiglia potrebbe partire la depurazione politica per ritrovarci al cospetto quantomeno di gente giovane, bella e attiva... ogni riferimento a Renzi e alle sue ministre (la Boschi te la gusti e la Moretti... te la bevi!) è puramente casuale.
Il riferimento a Berlusconi, invece, è chiaro anche perché io mi rivedo in tutto simile a lui, a partire dall'altezza (o meglio bassezza fisica) e dall'arroganza verbale con il sottoscritto che, addirittura, non ammette il dialogo perché quel che dice è... vangelo e tutto si riduce al solito, sterile monologo.
Passando, poi, alle donne, con mia moglie ho fatto la sua stessa fine, ma mentre lui, per la sussistenza e la sopravvivenza, la vivifica con i soldi delle televisioni, mia moglie, invece, mi tiene a distanza da incallito giocatore perdente.
Rimangono, infine, i figli che lui diseduca sempre con i soldi delle televisioni, mentre io li manterrò a stecchetto con le mie poesie educative e, da queste pagine, ancora una volta lancio loro il mio messaggio morale di fare opere di bene, dal momento che si possono permettere il lusso di vivere più che decorosamente.
Proprio ai mie figli dedico questo aforisma cognitivo da ben memorizzare: “con la ragione (elaborato cerebrale) si comprende la vita, con l'intelletto (dono spirituale) si ama la vita” e si ha un occhio di riguardo verso i poveri, i deboli e i bisognosi a partire dal proprio ambito familiare, lungo la strada maestra della bontà (pietà+carità) che ho intrapreso sull'esempio di mio padre Angelo Raffaele, vero angelo disceso in terra sotto mentite spoglie...
 
scese un angelo in terra
sotto mentite spoglie
e una bella donna
se ne innamorò.
Da questo amor nacqui,
di poi la vita mi piacque
e mai più tacqui
 
Mettendo adesso da parte padre, moglie e figli, ritorno alle schede di fragilità mentale e, se il bel Silvio (cave solem qui omnia liquefacit!) si è trovata una giovane fidanzata, il sottoscritto, invece, senza il sex appeal e le potenzialità pecuniarie del Presidente, si è dato all'amore platonico per una Musa attempata che proprio quest'anno ha festeggiato “la leggiadria degli anta”:
 
In giovinezza
fu vera bellezza,
con la maturità
fu mera dolcezza
ed or con gli anta
la saggezza sarà tanta.
Seppur non santa, però,
resti un pezzo da novanta
sol per batteri e virus
ma non per me che te le canto.
Dopo avances versificate,
o mia Musa attempata,
non ci sarà attentato
alla tua leggiadria
se mi concedi infin
un rapporto ravvicinato
al fin di decantar
la tua consolidata classe
con recidive scritture
sempre più stantie
da declamar a poesie.
Intanto oggi
in piena maturità
tu compi gli anta,
mentre io,
in piena vetustà,
divento nonno
e così se la materia
ci irride e ci contrasta,
di contro lo spirito
ci sorride e ci sovrasta.
Buon compleanno,
mia dolce Musa,
il peso degli anni,
oberato dagli anta,
è nell'umano destino
ma non tange il divino
 
L'amore platonico, però, dal momento che si fa solo nell'iperuranio di Platone (il mondo delle idee e degli ideali) e nella poesia di Dante e Petrarca, se lo fai quaggiù o ti predono per matto o diventi davvero pazzo...
 
da tempo vado matto per una vettura,
è limpida di un candido colore
che a me appare come un bianco candore
e per la sua particolare targa,
son certo, la riconoscerei tra mille.
Appena l'intravedo da lontano
le faccio l'occhiolino con gli abbaglianti
ma pure lei come la padrona al volante
di me non si cura e passa avanti
 
Stando così le cose anche a me, con l'attestato della scheda di fragilità mentale, potrebbe essere inibita per demenza l'attività professionale, ma la mia Musa, anche medico di classe, con la sua dolce terapia mi ha finanche rigenerato:
 
La dolce terapia
 
Una musa per medicina
risolve la terapia
con l'effetto farmacologico
di una fiala di cortisone...
allevia i dolori
per l'ispirazione,
alleggerisce la materia
per decalcificazione
e mette di buonumore
per l'euforia.
Passi, pertanto,
dalla depressione alla passione
di follia in poesia
e dal dolor del canto
sboccia l'amor d'incanto.
Te la prescrivo...
non certo la mia!
 
A voler puntualizzare, più che medico, è una docente di medicina che, con la sua affascinante chiarezza espressiva, ammalia finanche i virus...
 
Musa ammaliatrice,
a te neanche i virus
resistono più
e tra loro c'è pure
chi ha un core,
quello che non hai tu.
Nel nostro incontro fatale
galeotto fu il virus
dell'epatite B
che ben mi delineasti
nella sua complessa struttura
 
e, dal momento che tra noi due non c'è stata neanche la miseria di una chiacchierata insieme, giammai accadrà che...
 
Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona
 
Il virus dell'epatite B, pertanto, da galeotto continuerà ad accomunarci solo in epatologia (con la tua scienza a curare le mie follie) e mai sarà come il libro di Paolo e Francesca...
 
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse,
quel giorno più non vi leggemmo avante
 
per volare insieme in eterno, da lussuriosi, nell'affascinante inferno dantesco senza la giusta intesa sensuale...
 
quando ti fermerai
e mi farai parlare,
solo allora
la nostra intesa
diventerà sensuale
e sarà come volare.
Ci seguirà, pertanto,
uno stormo di uccelli e,
tra ali e voli,
suoni e canti,
in tanta sinfonia...
assordante cinguettio,
altro che melodia,
maledirai quel dì
che mi hai conosciuto
 
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