LA RISORTA ATLANTIDE

Il 150° anniversario dell’unità d’Italia (altro che Padania!), a me, sommo esaltato, piace festeggiarlo a modo mio e così, in veste di predestinato (naturalmente Noè!) vedo l’Italia novella arca intenta a traghettare il mondo nell’era della pace, mentre in sembianza di squilibrato (novello Platone!), riprendendo il suo dialogo interrotto nel Crizia per esaurimento d’ispirazione e limiti di età (75 anni), vedo l’Italia, novella Atlantide e divino stivale, intenta a convogliare l’umanità nell’era dell’amore! Questa confidenza all'apice del delirio (somma esaltazione!) non mi poteva venire che dal Sommo Maestro (o Poeta) con il quale nella follia ho rivissuto qualche segnale dall’alto (sole e stelle!) e in concreto ho condiviso “l’amore platonico” e la “dolcezza al core” che fa pregustare l’estasi contemplativa (ultimo grado cognitivo), regalandomi, nel contempo, ispirate poesie!
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Ritornando adesso alla mitica isola Atlantide, riemersa come stivale nel bel centro del mediterraneo (la nostra divina Italia!), un tempo fu la dimora terrena tanto cara a Poseidone e, pertanto, Enea (predestinato latino) nel duello con Achille, non a caso, fu salvato proprio dalla divinità marina.
L'Italia, in virtù di tanto, per le sue bellezze naturali divenne, poi, la sede prediletta della divina Provvidenza in vacanza, al punto che vennero ispirate un gran numero di menti eccelse e a Napoli finanche la natura si ispirò, disegnando così, tra rilievi, colline, promontori, monti e vulcano, nonché tra isole e penisole, un artistico scenario paesaggistico di un golfo strabiliante, illuminato e perfino presidiato da “ 'o sole mio”!
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In omaggio al nostro 150° anniversario, adesso, prendendo le distanze da insane mode esterofile e padane, bisogna ristabilire, in primis, i valori morali (questa canzone è rivolta ai politici e il nostro pluripresidente ha quest’obbligo primario, magistrati e difensori a parte) con il presidio della famiglia, di poi, con l’ausilio della scuola, della religione (unica dell'amore!), della politica e dei mass media, va ripristinata una civiltà d'avanguardia (la mitica isola risorta come penisola delle meraviglie!) che sia d'esempio per tempi migliori. Se la corrotta Atlantide fu sprofondata da Zeus negli abissi marini, l'Italia dei Grandi non può fare la stessa fine, anche perché sui nostri cieli gravita una marea di madonne e santi!
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A questo punto, onde evitare di passare per squilibrato o esaltato, vi invito a leggere il mio curriculum vitale (il puzzle fatale) che mi potrebbe far passare, addirittura, per predestinato (la mia biografia ha dell'incredibile!), avendo vinto, con un gran colpo di fortuna (ed era ora), il biglietto della lotteria divina! Intanto tutta questa follia trova riscontro nelle mie tante scritture che, negli ultimi tempi, sono esitate in ispirate poesie e illuminate scale (della vita, della conoscenza e della luminosità!) allo scopo di offrire le coordinate giuste per mirare in alto (dimora celeste) e sollevarci, così, da questo ingravescente pantano morale che, a mò di sabbie mobili, sempre più ci sprofonda negli arcani terreni. Corriamo il rischio di rimanere vittime della stessa nostra madre terra, naturalmente da fossili della crosta terrestre, mentre a noi uomini e non bestie
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fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtude e canoscenza
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è riservato la via opposta che ascende alla dimora del nostro Padre celeste.
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A tal uopo necessita rispolverare la nostra anima alla luce della coscienza morale di cui non si ha più sentore e qualche mio libro, dove descrivo il perenne mio conflitto interiore (non sono uno stinco di santo!), potrebbe esser d'aiuto (Le Fantasie dell'anima è in Biblioteca Vaticana).
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