LA NEMESI DEL PETROLIO

Speriamo solo che l'instabilità della terra (terremoti, tsunami e eruzioni vulcaniche), fusione nucleare a parte (bomba atomica e centrali nucleari), non sia la conseguenza di una instabilità mentale per la fusione dei cervelli con il petrolio (comune denominatore) che, pagato tra l'altro a caro prezzo, ce la fa pagar cara (la nemesi del petrolio) in tema di disastro ambientale (Golfo del Messico). Il petrolio si può considerare, infatti, il combustibile umano (anche per la fusione dei cervelli!) dal carbonio che, primo costituente cellulare, rappresenta la fonte dell'opulenza corporale (grassi) e della ricchezza materiale (diamanti con il carbonio in forma cristallina!). Con l'energia solare (fusione nucleare dell'H!) iniziò la vita vegetale e poi si pervenne alla vita animale dal minerale (brodo primordiale), speriamo solo che questo ciclo vitale (cerchio infernale del carbonio!) non si concluda nel petrolio, alimentato dalla materia organica prigione degli spiriti pravi: Guai a voi anime prave! Non isperate mai veder lo cielo... In tempi di esasperato materialismo e insano terrorismo, finanche nel nome della divinità, mi sono inventato la cellula e il sistema spirituale per mandare finalmente Caronte a quel paese e far rifiorire i cervelli con il sottofondo musicale delle note filosofiche (urge, però, rispolverare la cultura con un barlume di coscienza morale e, qui in Italia, nonostante il degrado politico generale, c'è rimasto almeno un flebile lumicino!): con il pensier vigile (Cartesio) inizia il razionale (Hegel) ma la ragion pura (Kant) è intellettuale (Aristotele) con la morale (Socrate) il suo ideale (Platone). Il divenire è reale (Eraclito) ma solo l'essere è immortale (Parmenide) nell'Unità originale (Pitagora) lungi dalla verità verbale (Protagora). Dagli atomi ecco il minerale (Democrito) indi i semi per il vegetale (Anassagora) e con le radici naturali (Talete, Anassimandro e Anassimene) finanche l'animale (Empedocle). L'alito vitale illuminò l'animale con la coscienza morale e la luce spirituale sublimò l'amore filiale a immagine divina. Questa sintesi filosofica mi è venuta così bene (l'ho messa in poesia!) da dubitare di me stesso, se penso che, a scuola, con la scrittura mi impantanavo e, in tema di cultura, mi bastava lo stretto necessario dal Bignami! Vada pure bene la fonte ispiratrice di una dolce Musa che ti fa sognare, non ti fa dormire per scrivere sublimi poesie, ma una filosofia con complicati (e penso a te caro Hegel che tanto mi dannasti!) e assurdi ragionamenti ad ispirarti è davvero incredibile. Forse è la divina ricompensa al mio esame di maturità (1967, commissione di professori friulani) tanto compromesso da quell'”okay professore” con cui mandai a quel paese proprio il professor di filosofia (unico campano) che di continuo mi contrastava e mi riprendeva, invitandomi ad abbassare la voce. Non gli fu possibile bocciarmi con il 7 in condotta perché avevo attirato l'attenzione di tutti i professori per la mia sofistica con buona dialettica (arte del dialogare), tanta retorica (ricerca della frase ad effetto) e spinta enfasi al punto che, per la voce assordante (nonostante l'ampio salone), tutta la commissione si fermò per assistere al mio esame! Se la sofistica fa “l'uomo misura di tutte le cose”, io misuro gli interlocutori (e tutti i professori) e mi regolo di conseguenza. E' davvero un'arte che mi ha sempre affascinato e, senza i problemi materni, di certo avrei fatto l'attore o forse l'avvocato (la verità morale è assoluta e non c'è retorica che tenga!). Da esaltato impenitente, comunque, mi sono inventato sempre “tante palle”, al punto che ormai, ricordando eventi passati, confondo spesso la realtà con la fantasia e identifico la verità con la bugia o proprio con la follia! Dove affatto non scherzo è con le donne (dai più grandi ai più piccini, con la morale sotto i piedi, ormai siamo tutti latin over!) e con il calcio anche perché qui sono palloni e mai palle! Proprio dalle follie nascono le mie scritture e “Follie epatiche” fu lo sfogo della mia anima che non sopportava più la malattia materna e forse neanche più mia madre, ma poi mi curai con le note musicali e adesso è tempo di note filosofiche che vi invito a rileggerla in versi (è il mio testo più cliccato, spero dai giovani, per una filosofia concreta sulla strada da seguire!).
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