Condominio di famiglia (è dura la vita anche tra fratelli!)

Tra Palestinesi ed Israeliani è sempre conflitto per un'arida striscia di terra, tra fratelli è guerra continua per l'usufrutto della terra!
L'umanità, infatti, con la madre Terra è in usufrutto e con i fratelli è in condominio, e tutti, indistintamente, la stiamo sfruttando a proprio uso e consumo.
Necessita allora la luce spirituale (La luce della cultura, l'AngeloRaffaele editore) per scongiurare le divisioni materiali e... le liti familiari! Intanto si trasmettono sempre più malattie (anche per il degrado ambientale!) che proprietà!
   
Sulla terra siam tutti fratelli è una pia illusione, se già vivere in condominio è difficile e, addirittura, impossibile se i condomini sono fratelli carnali! Restando in ambito religioso se, di continuo, si porge l'altra guancia, si rischia di uscir di testa per i colpi subiti!
Comunque, sempre dalla parola del buon Dio, la vita terrena quaggiù è ben poca cosa rispetto alla fantastica dimora, dove son vissuto in debacle mentale, tanto da diventar scrittore delle mie fantasie, talora vere traversie se non proprio poesie sempre in tema di follie:
 
vivevo sospeso in aria
nello splendore della luce
solare tra il celeste dei cieli
e l’azzurro dei mari,
per poi riposar coperto
dalla volta celeste e cullato
finanche dalle onde marine
nell’armonioso silenzio
della pace divina.
 
Le opere di bene (almeno in famiglia!), però, sono il biglietto di prima classe per volare lassù, nel mondo della verità (Padre), che è amore (Figlio) da trasmettere, nella sua illuminata veste (Spirito Santo), di GENI (Dna)... tori in figli in nipoti per GENE (codice genetico)... razione a “La luce della cultura” (l'AngeloRaffaele editore): a-more e c-oscienza sono il g-enoma, u-niversale dalle basi azotate a-denina, c-itosina, g-uanina, u-racile dell'Rna messaggero, passando così di elementi naturali (H, O, C, N, P, S) in alimento spirituale (amore).
 
In virtù di tanto “La Verità” non può prescindere da Filosofi, Santi e Sommo Poeta:
 
E' la certezza che Dio esiste
con la coscienza (Socrate)
dell'amore (Platone)
nella mente (Aristotele),
pensier dell'amor nel subconscio,
sicura fede (Sant'Agostino)
ed anima immortale (San Paolo)
che mette in scena la vita
con una commedia infinita (Dante)
tra luci ed ombre quaggiù (purgatorio),
soltanto buio laggiù (inferno)
ma tanto Sole lassù (paradiso).
 
Naturalmente sto scrivendo “pro domo mea”, per giustificare la dilapidazione del patrimonio materiale (matrimonio a parte!) e, sempre a rischio di uscir di testa, custodirò integro quello spirituale!
 
Mio padre lo preservò, a spada tratta, addirittura lungo una infida e sconnessa strada di famiglia, dove inciampò e alla fine, dopo aver sorretto e trainato tutti (fratelli, sorelle e cognati), fu lasciato da solo a terra. Per questa ingratitudine e tanta amarezza ('o tuosseche arruvin 'o fegato) si beccò la “cirrosi psicosomatica”, malattia indecente che ti deturpa il fisico e la mente. Proprio con la sua prematura dipartita dipartì pure la mia mente:
 
Papà, la forza del tuo amore
ha pervaso di te il nostro cuore,
vivi sempre con noi
e il tormento permane.
E pur la vita continua,
gelida, con nel cuore
un immenso vuoto
che tu colmerai quando
ci riuniremo a te
nell'abbraccio di Dio.
 
Ben conscio di avermi educato e responsabilizzato, prima di spiccare il volo, mi affidò l'encefalopatia epatica della moglie:
 
Intensamente,
a lungo sofferta,
ancor più bella,
che vita insieme!
 
E le turbolenze ludiche del figlio:
 
Barattò, a mo' di Totò con la fontana di Trevi,
la gestione della laguna di Venezia
a un gruppo di sprovveduti austriaci!
Mi mandò in affanno per i suoi folli giochi,
ma l’inventiva e il successo con
le belle donne furono per me motivo
di orgoglio e la testimonianza
di un uomo di charme e gran classe.
L’avvocato” per amici e conoscenti
si laureò con strabilianti sotterfugi,
domò e irrise con solita ironia
una indecorosa malattia e illuminò
gli ultimi istanti di vita terrena
convolando a sacre nozze
con la sua fidanzata preferita!
Soffrì più per le mie turbe mentali
che per la sua malattia!
Mi amò e mi venerò
come persona speciale!
Mi raccontò come fratello
e mi raccomandò come padre
ai miei stessi figli!
 
Intanto in tema mentale, traversie a parte, mi son già beccato le ”Follie epatiche” e, a scanso della cirrosi, adesso scrivo al solo scopo di scongiurare questo fatale percorso:
 
1- psicosi (cellula spirituale, anima)
2- nevrosi (cellula nervosa, mente)
3- cirrosi (cellula epatica, fegato)
 
E' uno schema da cui si evince chiaramente che le amarezze della vita (psicosi, malattie dell'anima), attraverso la mente (nevrosi) per sovraesposizione dei mediatori sentimentali (pietà+carità=bontà), coinvolgono il fegato (cirrosi psicosomatica). E questa strada altro non è che il percorso inverso, da me conosciuto a menadito, della devastante encefalopatia epatica dove, per falsi trasmettitori (octopamina, feniletanolamina), dalle malattie del fegato si passa proprio alle turbe mentali delle “Follie epatiche”:
 
Nel rinvenire alla vita
mi diagnosticai una falla
che, tra pensieri folli,
la mente mi spegnea...
 
Non era altro che
l’amara epatopatia
di familiar riscontro...
 
Per la sua etiologia
non altro vi trovai,
sono le “amorevolezze”...
 
Son quelle cose che
s’ingurgitano per sommo amore,
che, quando troppe sono,
il mal ti vai a cercare
con questo inglorioso termine
di tal epatopatia,
che può significar niente
o grave mal celar...
 
Ritornando adesso sulla sconnessa strada di casa mia, proprio il condomino più equilibrato (l'esatto mio opposto!) fa abusi edilizi a suo piacimento, cambia l'indirizzo civico come gli gira la testa, utilizza spazi comuni a proprio uso e consumo, salvaguarda i suoi interessi senza alcun ritegno (meglio toccar ferro!), mette i suoi mobili di risulta davanti al mio ingresso e, dopo tanto, mi toglie pure il saluto!
 
Allora, per chiudere una volta e per sempre queste squallide vicende familiari, questa scrittura la dedico ai miei figli. Per mia gran fortuna si vogliono sin troppo bene e, talora, si coprono l'un l'altro mollandomi qualche bugia!
E questa me la merito perché, da moralista intransigente, sono un vero rompiscatole, che lava i panni sporchi in casa e li asciuga all'aperto per fini educativi!
Non ha caso, infatti, mi è stata conferita dall'alto (altro che Nobel!) la docenza in “educazione morale”, divinae gratiae causa (altro che honoris!), nel giorno di una fantastica Epifania in cui sole e stelle (moto solare diurno ed aureola stellare notturna!) sembravano avercela proprio con me, ma naturalmente ero in debacle mentale!
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