La turba dell’amore

Donna solare,
mia Musa fatale,
sei sposa fedele
e nessuno ti tocca,
sarò il tuo sposo eterno
e guai a chi ti sfiora...
lo secco con gli occhi
perché sono geloso
ed anche per uno sguardo
divento furioso.
 
Mostrasi sì piacente a chi la mira,
che dà per gli occhi una dolcezza al core,
che 'ntender no la può chi no la prova...
 
sono versi immortali
che tutti conoscono
ma da pover uomo,
ahimè, io li disconosco
se da sempre mi dibatto
tra pressione spirituale
e passione carnale
con l'intelletto per amare
e la ragione per valutare
quella nobile creatura
che ci genera da mamma
e ci ingelosisce da sposa.
 
Per fato e per metempsicosi,
intanto credetemi,
non è la mia solita nevrosi,
ho avuto una donna sublime
che mi è stata mamma
e sarà la mia sposa e di certo
non è un'altra mia psicosi.
Corro, però, il rischio
che se soltanto la tocco
mi si azzera tutto,
ma se rimango intatto,
state certi, scriverò
un bel testo e d'amor
vi riempirò la testa.
 
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Il giogo dell’amore

Musa ispiratrice,
ti ho circuita con rime,
adescata con versi
e sei così diventata
la mia dolce Poesia.
Mi sia concesso adesso
almeno una carezza
anche se nascerà l'ebbrezza
per un gioco d'amore
dove, dopo tanto pudore,
ben venga pure il contatto
per un vero rapporto
sì da non rimaner emarginati
nell'idea di Platone
e nella lirica di Dante.
L'amore terreno, però,
ci tarperà ahimè le ali
e non ci farà volare
perché sulla terra
per sempre in pena
dovrò restare
per aver turbato la mente
e insidiato il cuore,
non solo il candore,
finanche di una Musa.
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Il complesso del sesso

Per un atto d'amore
da tempo mi dibatto
tra Freud e Platone.
Mi piacerebbe l'amplesso
ma mi viene il complesso
con la morale che incalza
e la passione che sopravanza.
In tal fervido ardore
la mente così passa
dalla psicosi del sesso,
ebbrezza fugace,
all'idea del bello,
nevrosi verace
e proprio da qui
non trovo più pace.
 
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La luce della Poesia

Sei il mio raggio di luce,
divina Musa,
rifletti in versi la voce
e la passione converti
in rime baciate
che neanche nel sonno
mi fan trovar pace.
Mi riscaldi però il cuore,
dolce Poesia,
dal gelo dell'inverno
e mi illumini la mente
dal buio dell'inferno,
facendomi sognare
momenti di amore
ma anche scordare
tormenti di dolore.
Sei luce universale
che mi acquieta
la vita sentimentale
e mi corrobora
di spirito vitale
per declamarti a Poesia
proprio io che sono solo
un misero mortale.
 
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L’ispirazione

Tanto e tale fu il tuo assillo
dal profondo all’eterna fonte
che esausta ti ispirai
e talora anche ti dettai.
Un consiglio di vero cuore...
sei sprecato con la penna
e negato per la scrittura.
Datti all’ippica o meglio
alle tue care schedine
ma se perdi non rompere più.
Mettiamo fine
a questa rovinosa alleanza
dopo anni di tortura,
io dall’alto e tu da giù,
perché davvero non se ne può più.
Solo così avremo finalmente pace
e dormiremo entrambi di più.
 
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