Specifica chiarificatrice

Ciao Pina, mi permetto di scriverti queste poche righe perché, quando mi capitano eventi (storti e stolti) con familiari che mi fanno alzare la voce (e mi dispiace), non riesco più a dormire la notte.
Questo increscioso evento, tra l'altro, capita a poca distanza da quello della videocassetta del matrimonio che ha riacceso in Santippe antichi risentimenti o meglio sentimenti non proprio benevoli. Questo benedetto filmino era andato perso e 20 anni fa fu ritrovato, lo vedemmo e portò male (1998): separazione matrimoniale!
Adesso che lo volevo mettere su una pennetta, alla mia prima richiesta Santippe disse che doveva trovarla, alla seconda che era impegnata con gli esami e alla terza che l'aveva persa.
Al mio comprensibile dispiacere si sono riaccesi sopiti (e non chiariti) ardori e siamo ritornati alle cause della separazione, con colpevole (naturalmente io, diabolico personaggio) e vittima (ovviamente lei, santa donna e mancata monaca... costretta a sposarsi!).
In ogni caso per me rappresenta Santippe perché, come la moglie del padre della filosofia, mi ha costretto a migliorarmi, costringendomi, in primis, a laurearmi. E così, al pari di Socrate, con il suo comportamento mi ha spinto a diventar filosofo, mentre io, con la mia filosofia non son riuscito a farle comprendere il significato vero della vita.
In tema di separazione, comunque, non ricorda che lei, la mamma il padre e i fratelli sono stati capaci di far uscir di mente una persona equilibrata (2 paesi lo testimoniano) e buona come me, che perde le staffe solo con gli arroganti, i cattivi (fetenti per far rima) e gli ignoranti che considerano la verità un bene manovrabile (a proprio uso e consumo) e la guardano dalla loro prospettiva.
 
Intanto fui costretto ad abbandonare i miei figli (e naturalmente andai fuori di testa) da queste 3 frasi del padre (maestro caseario), studiate e dettategli dalla moglie (grande imprenditrice):
 
1-ma tu non ti migliori mai
2-ma tu ti ritieni un buon padre di famiglia
3-ma sai che pensano di te i tuoi figli?
 
In ultima analisi, con tutte le mie pecche e manchevolezze coniugali, sono una persona perbene che ha sempre aiutato (non a chiacchiere ma con i fatti) tutti i suoi familiari.
 
Venendo adesso a noi, cara Pina, mi hai minacciato di non farmi vedere più i tuoi figli se non avessi comprato uno spruzzo per il vomito dopo una visita telefonica della tua pediatra, non fidandoti di me (e della mia visita) che cercavo di farti capire che tuo figlio stava bene. Comunque fai bene a fidarti di medici a 5 stelle, come gli alberghi e i politici!
 
Per questa benedetta festa a sorpresa, poi, mi hai assillato per mesi, fino all'ultimo, per una poesia (o meglio una dedica) a mio figlio e dopo ti sei scordata pure di farmela declamare:
 
Un compleanno importante
 
Su questo fantastico proscenio,
paradisiaco scenario
con l'azzurro del cielo
che s'immerge nel mare
e di notte coreografia stellare,
siam testimoni
di un emozionante evento.
Il mio primogenito
ne fa quaranta,
diventa grande
ed ancor più importante.
Da padre fatiscente
senza arte né parte
mi diedi all'ippica
e poi anche alle poesie,
lui, invece, per i figli
è già un portento
non solo di tante certezze
ma pure di belle fantasie...
racconta favole
e Federico e Francesco
tra principesse e fate
fan sogni d'oro.
 
Sul prezzo della festa ti avevo detto di non badare a spese, ma non certo di farti imbrogliare e ci sono 2 specifiche che lo attestano. Nella tua leggerezza di guardare i conti e le ricevute di pagamento che mi hai anche inviato, non ti sei accorta che manca il pagamento di 500 euro della carta di credito (te l'ho inviato x wtz), non compreso nel totale di 7.165 (1330 bonifico x caparra, 1770 bonifico x deposito, 1000 in contanti, 2.500/carta credito, 565/assegno), tralasciando gli esagerati 1500 euro per la musica, su cui non ho aperto bocca.
 
Le 2 specifiche, intanto, fanno ridere perché mirano a pareggiare un costo (troppo alto) di 7.165 euro (da un preventivo spese di 6.203) e, così, sulla seconda specifica si sono dovuti inventare n2 degustazioni (a 80 euro=160 ed io avevo già mangiato!) e n1 extra Raffaele Maiello+Francesco (224.50 euro per far quadrare i conti al centesimo!), non presenti nella prima specifica.
Per i n.18 pranzo (o meglio antipasto a 35 euro) del 10/7, con 6 bambini al posto dei 6 adulti (andati via), meglio tacere, in quanto i bambini, nel preventivo, non vengono menzionati per i pasti, avendo inciso già tanto per le quadruple (439 e 464 euro). E sulle 2 specifiche l'unica cosa che quadra è solo il costo delle 11 camere (3113).
In riferimento all'alto costo delle 2 quadruple, le mie nipoti hanno prenotato al Raito, per venerdì prossimo (sempre alta stagione), una quadrupla con balcone e vista sul mare per appena 302 euro! Dimenticavo, non mi spiego la doppia assegnata a Roberto, forse perché vale il doppio?
 
Torno a ripeterti che per me i soldi non sono niente, ma vado in bestia con gli imbroglioni da medico moralista senza nessuna specialità, docente di “educazione morale”.
In ogni caso, cara Pina, il termine di pazzo lo permetto solo a quella santa donna di mia moglie, e ti chiedo scusa se venerdì sera ti ho disturbata in piscina (c'eravamo sentiti martedì e ti eri scordata) per un chiarimento su un conteggio gonfiato, non chiaro (per te lineare), in cui manca pure un pagamento di 500 euro con carta di credito.
 
Sempre in tema di pazzie (sono autore pure di follie epatiche in versi!), ritorno alle mie insane vicissitudini mentali e a questo punto, da illustri specialisti (sempre a 5 stelle!), mi fu diagnostico un disturbo bipolare, ad etiologia genetica e andamento cronico.
Qui mi trovai davvero sul punto di diventare un barbone senza casa e senza arte né parte!
Per rubarmi gli assistiti, infatti, alcuni colleghi avevano diffuso la notizia che ero uscito di senno e che non mi sarei più ripreso e, tra l'altro, mi ritrovavo pure con troppe esposizioni bancarie (e senza più casa) per aver aiutato troppo i miei fratelli.
Alla fine con tanta forza di volontà, e per grazia divina, curai la mia depressione con scritture liberatorie, al punto da diventare uno scrittore di morale con tabelle cognitive e poesie istruttive.
Nuovamente in me, nella mia indistruttibile veste morale (mia suocera mi accusava di essere come l'acciaio... non ti pieghi mai!), invece di farmi prendere da deleteri rancori, mi misi a disposizione, nuovamente e a 360 gradi, anche di moglie, suocera, suocero e cognati, fermamente convinto che il male si combatte col bene.
In virtù di questa mia ferma convinzione ho la fortuna di essere presidiato da un angelo custode onnipresente, naturalmente mio padre (Angelo Raffaele), che da sempre va fiero del suo prediletto primogenito. E proprio questo angelo di nome e di fatto, disceso in terra sotto mentite spoglie, fu il mio Maestro di vita, la cui luminosa (e talora faticosa) scia di luce io seguo sempre. E' stato un percorso oltremodo faticoso perché dalla cultura paterna dell'amore (pietà, carità, bontà), al cospetto dell'odio, mi sono ritrovato a combatterlo in tutti i suoi risentimenti (rabbiosa rivalsa, invidia e gelosia) e, alla fine, sono rimasto da solo in compagnia della mia anima.
 
Naturalmente va fiero di me perché, alla sua prematura dipartita, più che presidiare il suo patrimonio materiale sono stato vigile a custodire quello morale, tanto da evitare il fallimento del suo negozio (all'inizio degli anni '80 esposto per più di 500 milioni!), di poi sempre attento a salvaguardare il figlio (accanito giocatore) e, infine, intento quotidianamente a curare la moglie, affetta da encefalopatia epatica (per circa un trentennio), con terapie mediche sperimentali e chirurgiche avventate.
 
In conclusione questa scrittura rappresenta la mia testimonianza sulla vita, da cui si evince che aiutare gli altri (talora anche i nemici perché non sono un santo!) è un obbligo morale, che il Padreterno ricambia in termini spirituali, dal momento che i soldi, vita decorosa a parte, sono solo carta straccia.
Proprio in questo modo i dolori li ho ben compensati con l'amore tanto da andar fiero per questa dedica a mia madre (quella a mio padre è sulla sua tomba):
 
Intensamente,
a lungo sofferta,
ancor più bella,
che vita insieme!
Sei volata all'istante
in un lampo abbagliante
su di una luminosa scia
tra schiere angeliche festanti
con sinfonie di canti e suoni
a spasso per sempre
nell'incanto dei cieli.
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Il sopore della poesia

In sentimental arsura
nell'attesa che mi piova
addosso quell'idea giusta
per onorare la tua festa,
con il gran caldo che incombe
ed il mare che incalza
per i ghiacciai che si sciolgono,
una marea di pensieri
mi inonda la testa,
ma poi la poesia s'arresta
senza il rigenerante sospiro
ma con l'asfittico respiro
di una musa assopita,
stremata dal caldo,
che nel torpore mentale
si scorda di essere
la mia fonte vitale
e, più in dettaglio,
la mia ragione sociale.
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Crociata spirituale (ci siamo scordati di esser figli di Dio!)

Con la scrittura (strada maestra della verità) e la lettura (maestra dell'istruzione) si può accomunare l'umanità sulla cultura (corretta informazione) dell'anima (conquista spirituale), comune denominatore umano.
 
LA CARTA D'IDENTITA' DELL'ANIMA
Cognome------------- Anima
Nome----------------- Chiaraluce
Nata------------------- per amore dalla luce
Cittadinanza--------- luce universale
Residenza------------ io profondo
Stato civile----------- libera
Professione----------- commediografa e attrice (scrive e mette in scena l'umana commedia)
 
LA FIRMA DELL'ANIMA
In fede,
pura evidenza e candida essenza
per pari confluenza
di mente, amore e coscienza
 
In tema di cultura (scienza) e vita, nell'aula magna dell'università “La Sapienza” di Roma campeggia la scritta: “Doctrinae studium vitam producit et auget immortalis eris si sapias iuvenis”, la passione per la cultura genera e fa prosperare la vita; se hai il sapere, o giovane, sarai immortale. E proprio l'immortalità ci riporta all'anima con la cui illuminata veste perverremo all'umanità cosciente (altro che razza pura con pelle ed occhi chiari!) per un mondo migliore ai primordi della nuova era spirituale (ultrapallio), allorquando vivremo alla luce (e sotto il presidio) del Sole Universale.
 
L'AMORE SPIRITUALE
 
Il colore e i riflessi
variopinti degli occhi,
luminosa sopravvivenza
per povera gente,
sono l'impatto scintillante
di intense luci contrapposte,
l'esterna solare
e l'interna spirituale
che materializzano l'amore
sulla corteccia cerebrale.
 
Al momento, però, senza la luce dell'anima siamo ancora prigionieri della caverna di Platone alla mercé di sensazioni (le ombre delle statuette sulla parete) e percezioni (le statuette sul muretto), mentre dobbiamo liberarci delle catene ed uscire all'esterno della caverna, in modo da poter riflettere sulla natura (riflessa nel lago) e valutare la vera realtà, alimentata dal Sole che dà luce e vita.
Dal Sole Universale, infatti, motore immobile di Aristotele e idea del bene e del bello (kalokagathia) in Platone, si perviene con Socrate alla coscienza della verità (gnothi sautòn) del Creatore, di cui siamo depositari dall'alito vitale: “Dio il Signore formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente”.
A questo stadio di anime viventi, purtroppo, non siamo ancora pervenuti, per cui bisogna ripartire dalla filosofia dei Grandi, di maestro in allievo, dove è ben riposta la cellula primordiale della vita con la coscienza (Socrate) a far da nucleo, l'amore (Platone) da citoplasma e il pensiero (Aristotele) da membrana esterna. Pensiero, amore e coscienza, pertanto, rappresentano le componenti della cellula spirituale del Primum Movens dell'universo, creatore di tutte le cose visibili (regno minerale, vegetale e animale) e invisibili (energia e materia oscura).
E ritornando alle nostre terrene origini si può schematizzare:
 
-Materia grigia-sistema nervoso-mente (materia raffinata)
-Pensiero (scala della conoscenza)
-Alito vitale-sistema spirituale-anima (mente illuminata)
 
Sistema nervoso (mente)-Pensiero-Sistema spirituale (anima)
 
Da questo schema si evince chiaramente che il pensiero, trait d'union (sinapsi) tra sistema nervoso (mente) e sistema spirituale (anima), rappresenta l'elaborato finale del primo e la custodia (membrana esterna) delle componenti intime (amore/citoplasma e coscienza/nucleo) del secondo con il pensiero a far da supporto alla mente e l'amore a dare sostegno all'anima.
A questo punto, all'esterno della caverna di Platone, con la vista accomodata alla luce ecco la scala cognitiva (e la corretta conoscenza) con il relativo gradiente di luminosità:
 
1° grado-cogito, pensiero vigile (grigiore, il lumino dell'esistenza)
2° grado-ragione, pensiero razionale (splendore, la lampadina dell'esistenza)
3° grado-intelletto, pensiero sciente (bagliore, la lampada dell'esistenza)
4° grado-sapienza, pensiero illuminato (fulgore, il lampadario dell'esistenza )
5° grado-contemplazione, pensiero estatico (candore, la luce dell'esistenza)
 
Indi, lungo “la scala dei fantasmi” (mi manca la fantasia dei miti di Platone!), si perviene alla verità (era spirituale, ultrapallio) del Sole Universale:
 
Il corpo è il fantasma della materia
Lo spirito è il fantasma del corpo
L'anima è il fantasma dello spirito
La luce è il fantasma dell'anima
La verità è il fantasma della luce
 
Sulle ali del pensiero (mente) e a bordo della fiammante monoposto (anima, pensiero illuminato), di porta in porta (A) e di cellula in cellula (B) si scala la vita (C) in tutti i suoi stadi.
 
A - di porta in porta
 
1- L'intestino è la porta del fegato. La vena porta convoglia il materiale nutritivo (e gli elementi - C e N - dagli alimenti) al fegato.
   
2- Il fegato è la porta del cervello. La fucina epatica confeziona gli aminoacidi per i neurotrasmettitori e depura il sangue dall'azoto (encefalopatia epatica) per la luce del pensiero.
   
3- Il cervello è la porta della conoscenza. Con la luce del pensiero si scala la conoscenza.
   
4- La conoscenza è la porta dell'anima. L'anima è triplice coscienza: vigile (pensiero, cogito ergo sum), consapevole (amore, amo e sempre sarò) e morale (luce della verità, gnothi sautòn).
   
5- L'anima è la porta della Verità. La Verità (Mente suprema, Padre) è la Luce (Coscienza suprema, Spirito Santo) dell'Amore (Amore supremo, Figlio).
 
B - di cellula in cellula:
 
1- cellula epatica/spirito naturale, confeziona i gradini (le basi azotate) della scala elicoidale (DNA)
2-cellula nervosa/spirito vitale, secerne il pensiero (e contraddistingue la mente, materia raffinata)
3-cellula spirituale/spirito immortale, distilla l'amore (e contraddistingue l'anima, mente illuminata)
 
C - la scala della vita:
1-vegetativa solare (fotosintesi clorofilliana), 1° stadio
2-animata istintiva (arco riflesso midollare), 2° stadio
3-animale emotiva (sistema limbico ), 3° stadio
4-cosciente riflessiva (corteccia cerebrale, mente), 4° stadio
5-illuminata intellettiva (corteccia illuminata, anima), 5° stadio
 
Sul percorso del genoma (Crik, Watson e Wilking) eccelso (mente illuminata), in virtù dell'anima nella sua triplice veste di coscienza vigile, consapevole e morale, si completa, finalmente, l'evoluzione della specie umana, magico impasto di spirito e materia, nostro incandescente patrimonio genetico (Mendel):
 
1-età della pietra (homo homini lupus)
2-homo sapiens (neopallio, io sono con l'egoismo della ragione)
3-era spirituale (ultrapallio, amo e sempre sarò con l'altruismo dell'intelletto)
 
E pensare che l'uomo nella sua strabiliante ascesa dalla polvere alla luce era partito dai costituenti principali della terra e dell'aria. Un dì, infatti, a livello della fucina epatica si unirono in matrimonio (con vincolo indissolubile) il carbonio con il suo corredo carbossilico (-COOH) e l'azoto con il suo corredo amminico (-NH2) per generare gli aminoacidi, la cui magica sequenza (dai codoni, triplette di nucleotidi) ci dona il codice genetico con la giusta informazione (DNA) per la trascrizione (RNA) della vita.
Nella strabiliante evoluzione della specie umana (antropogenesi), pertanto, dopo la selezione naturale di Darwin e quella comportamentale di Paul MacLean, si farà pure selezione spirituale sulla base dell'RNA messaggero, che trascrive a chiare lettere: Amore (adenina), Coscienza (citosina), Genoma (guanina), Universale (uracile) e non Terreno (timina).
 
Proprio in virtù di tanto la vita in movimento cominciò a strisciare (midollo), a camminare (cervelletto), ad annusare (sistema limbico), a pensare (corteccia) e ad amare (sistema spirituale) per approdare, così, sul paradiso terrestre come omaggio floreale al suo Creatore:
 
la vita in fiore... lo stelo (il midollo), la gemma (il bulbo), il bocciolo (il sistema limbico), il fiore (la corteccia) e il profumo del sistema spirituale (l'amore è l'essenza dell'anima, anche per il profumo!) che si sente ma non si vede.
 
Intanto il passaggio dalla cellula nervosa a quella spirituale si stabilizzerà allorquando i mediatori chimici (neurotrasmettitori) sulla strada del pensiero cederanno il passo ai mediatori sentimentali (pietà, bontà, carità) sulla via della Verità e, in virtù di tanto, l'umanità passerà dalla ragione egoistica (al buio della mente) all'intelletto altruistico (alla luce dell'anima), dono spirituale.
E con l'acquisizione dell'anima nella sua vera essenza di luce della verità, di cui siamo depositari dal soffio vitale creativo (pneuma filosofico), si completa pure la miscela umana dei 4 elementi di Empedocle: terra (carbonio), aria (azoto), acqua (polvere umida) e fuoco (alito vitale).
 
Stando così le cose, la vita non va più presa con filosofia ma va intesa con la filosofia e l'anima, libera da spazio e tempo (connotati della materia grigia), non sarà più l'innata fissazione di vivere in eterno, ma ci apparirà, finalmente, in tutta la sua variegata identità:
 
1- identità fisica: l'anima è la fiammante monoposto pilotata dalla mente, alimentata dall'amore e illuminata dalla coscienza.
2- identità letteraria: l'anima è certezza di esistere (esisto), consapevolezza di amare (per amare) ed eleganza di vivere con la coscienza morale (veramente).
3- identità filosofica: l'anima è triplice coscienza (vigile/cogito ergo sum, consapevole/amo e sempre sarò, e morale/gnothi sautòn).
4- identità poetica (la fiammante monoposto).
 
LA FIAMMANTE MONOPOSTO
 
L’anima è la strabiliante
rossa monoposto,
dono della potenza divina,
per superare il tortuoso
e contorto circuito della vita.
Chi lo supera sicuro e veloce
a pieni giri senza penalità,
sfoggiando abilità di guida
con nervi ben saldi,
si guadagna la protezione
del mantello divino
con l’alloro di pilota dell’anima e,
con un pizzico di umana vanagloria,
la corona d’alloro di poeta
delle follie della vita.
 
Ma, ahimè, tornando con i piedi ben saldi per terra, agli albori del Duemila viviamo tempi sempre più bui nel terrore della civile convivenza (Isis), con lo squallore della naturale esistenza (utero in affitto) e con l'Europa che, nel suo sopore, ignora i profughi (a migliaia) e sa fare solo i conti al centesimo!
Nel contempo infuria pure la polemica sul razzismo (bianchi e neri), sul maschilismo (maschi e femmine) e sul sessismo (etero e omosessuali) con povere anime innocenti, generate da compagni... di scuola (asini ripetenti) o da partner... di teatro (attori sedicenti) per l'ormai desueto vincolo matrimoniale e con la famiglia (allargata) allo sbando.
 
Proprio allo scopo di arginare questo catastrofico sfascio, da medico di famiglia, cura, profilassi e prevenzione delle malattie a parte, ho costruito, con l'ostinata presunzione di educare, una novella arca di Noè in formato letterario (Striptease dell'anima, crociata spirituale), su cui si accede per scale (e tabelle) cognitive e poesie morali/istruttive, passando così, tra sacro e profano, da un Noè letterato a un Mosè poeta, e, tra serio e faceto, da un novello Platone all'Einstein spirituale!
Sforando poi in ambito letterario e con la solita mania di emulare, se il Sommo Poeta, nel mezzo del cammino, si ritrovò in una selva oscura, per quanto mi riguarda mi ritrovai in piena pazzia mentale.
 
E dall'inferno dantesco:
 
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
ché la diritta via era smarrita”
 
di contro passai a “Follie epatiche” per la devastante encefalopatia epatica materna...
 
Nel rinvenir alla vita
mi diagnosticai una falla
che tra pensieri folli
la mente mi spegnea.
Fu con estremo sforzo...
 
Spaziando, come mio solito, tra satira e morale, da tempo mi pubblicizzo sui social network e sul mio blog (www.francescoandreamaiello.it) come specialista di sistemi vincenti tra sacro (sistema spirituale) e profano (sistemi di calcioscommesse).
Pertanto tutto ciò che è gioco rientra nelle mie competenze, mentre le disquisizioni morali sono opera di un moralista convinto, che nottetempo mi ispira dall'alto della sua fede (cultura eccelsa).
Naturalmente questo grande uomo è mio padre, angelo (di nome e di fatto) disceso in terra sotto mentite spoglie e dipartito prematuramente per le amarezze (e nefandezze) della vita per cirrosi psicosomatica (encefalopatia epatica a percorso inverso):
 
1- psicosi (cellula spirituale, anima)
2- nevrosi (cellula nervosa, mente)
3- cirrosi (cellula epatica, fegato)
 
Una tale patologia è di raro riscontro perché ancora non si concepisce l'anima e, pertanto, qui in terra vengono privilegiate le persone dure di cuore che, come le pietre, hanno un'aspettativa di vita terrena migliore, a differenza di quelle sensibili che si contraddistinguono, invece, per questi 5 nobili attributi (scala psicosomatica dell'angelo Raffaele): 1- sensibilità (pietà), 2- disponibilità (carità), 3- bontà (pietà+carità), 4- intelletto (dono spirituale), 5- cristiana pazienza (abnegazione e predisposizione al dolore fisico e morale).
 
Ritornando al tema della crociata culturale, “l'educazione morale”, in virtù dell'acquisizione dell'anima (comune denominatore umano) nella sua illuminata veste di triplice coscienza, rappresenta la disciplina solare per tempi migliori con la scrittura (strada maestra della verità) e la lettura (maestra dell'istruzione) ad accomunare il mondo intero sulla cultura (corretta informazione) e l'intera umanità sulla “religione unica dell'amore”.
E proprio alla luce dell'amore potremo chiaramente leggere, metodo scientifico a parte, il libro dell'universo senza più pagine incomprensibili, materia ed energia oscura. Di poi con le lettere (nucleotidi) e le parole (codoni) della scala elicoidale, di capitolo in capitolo (geni), comprenderemo il vero significato dei 46 volumi (cromosomi) dell'enciclopedia umana (patrimonio genetico) che ci differenzia dalle bestie in virtù del messaggio trascritto a chiare lettere nell'RNA messaggero (amore e coscienza, genoma universale) e anticipato in versi dal Sommo Poeta:
 
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtude e canoscenza.
 
In appendice a questo Bignami (compendio) cognitivo, sempre alla luce del pensiero (scintilla d'impatto tra spirito e materia che illumina la mente), ecco pure un aforisma culturale: “la scienza è la luce dell'intelletto, la sapienza è la luce della fede e l'amore è la luce della verità” da memorizzare, soprattutto, da parte degli atei che, ancor oggi, non si rendono conto che la vita è “l'umana commedia” (sempre più tragedia), altro che divina mio caro Maestro.
 
E con cultura (mente) e civiltà (anima), immedesimate nella loro comune identità di stampo divino, lungo i gradini della scala elicoidale con basi debolmente legate (per sostenere la celeste ascesa con la materia scrollata), ascenderemo in alto lassù per vivere per sempre nell'incanto dei cieli.
 
LA LEGGIADRIA DI VOLARE
 
Con il passo lento
e la mente stanca
mi si spalanca davanti
la via del tramonto
e sul limite temporale
dal buio crepuscolare
d'un lampo divampa
la luce spirituale.
Rifulge la vita
senza più materia
e con un batter d'ali
per la leggerezza dell'io,
e si può pur sprofondare,
sulla leggiadria dell'anima
comincio a volare.
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Un compleanno importante

Su questo fantastico proscenio,
paradisiaco scenario
con l'azzurro del cielo
che s'immerge nel mare
e di notte coreografia stellare,
siam testimoni
di un emozionante evento.
Il mio primogenito
ne fa quaranta,
diventa grande
ed ancor più importante.
Da padre fatiscente
senza arte né parte
mi diedi all'ippica
e poi anche alle poesie,
lui, invece, per i figli
è già un portento
non solo di tante certezze
ma pure di belle fantasie...
racconta favole
e Federico e Francesco
tra principesse e fate
fan sogni d'oro.
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