La luce battesimale

Da oggi la fede,
mia cara Isabel,
sicura t'accompagna e,
dall'acqua della sua fonte,
d'incanto attingi
la luce spirituale
per il tuo abito solare
di stella nascente,
a dir poco splendente,
in uno scenario astrale
tra l'azzurro del cielo
e i riflessi del mare.
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La celebrità di Silvio

In tema di guerra (Putin) e pace (giustizia), di comunicazioni (acquedotto di Silvio), di beltà (A Silvia) e di latin lover (i Silvi da Venere), il nostro Silvio non ha eguali ed è sempre attuale!
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A SILVIO (2009)
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Caro presidente,
dall’alto della tua statura
di celebrità universale,
nel tuo nome si è oscurata
finanche la fama
dell’acquedotto cerebrale
e l’inno leopardiano alla giovinezza,
che tu, per beltà fisica e spirituale,
fai rivivere in tempo reale.
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Per le tue ispirate e spinte battute,
non ti curar di lor,
che comunque passano,
perché dalla tua bocca
può uscire ciò che vuoi
anche se il buio dei tempi
ti costringe a viver presidiato
senza la libertà del passero solitario
e la spensieratezza del sabato del villaggio.
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Da impavido condottiero
sull’onda del materialismo americano
e volando sul consumismo,
con perspicacia e lungimiranza
passasti alla conquista di giornali e tv,
così che, da anni ormai,
spensierato e spregiudicato,
guidi e condizioni con tanto di ombrello
il baraccone Italia, circo di gran comicità
ed addirittura nelle vesti di padre-padrone,
per non essere blasfemo,
convinto proferisci “Italia rialzati”,
paragonandola a Lazzaro in decomposizione.
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Al pari poi di Mosè che, sospinto dal cielo,
divise le acque (fra poco ti farò vestire
i panni anche di Noè!), da solo hai diviso
gli italiani tra chi è con te e chi è contro di te,
convogliando sapientemente tutto,
dall’informazione alla politica, nel bipolarismo.
Questo termine, purtroppo, da tempo mi perseguita
e rappresenta il mio disturbo cerebrale
per la pace mondiale, che da sempre mi turba
la mente e per l’agognata sua soluzione,
ormai, in ogni mio sogno io ricorro a te.
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Allora cara Italia, adagiata nelle chete acque
del bel Mediterraneo, a mò di novella
arca di Noè, con la guida di tal nocchiero,
lungi dal feral Caronte, è giunto finalmente il tempo
di traghettare il mondo intero nell'era della pace.
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Sinossi e quarta di copertina

SINOSSI IN BREVE
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La luce della cultura (sulle ali della fede)” è il volo fantastico (filosofico-letterario) di una mente instabile alla scoperta dell'anima nella sua illuminata veste di triplice coscienza: vigile (pensiero, chi sono/polvere), consapevole (amore/da dove vengo) e morale (luce, dove vado).
Proprio a bordo di questa fiammante monoposto - pilotata dalla mente (Aristotele), alimentata dall'amore (Platone) e illuminata dalla coscienza (Socrate) – si passa dal buio della ragione (notte delle vacche nere di Hegel) alla luce dell'intelletto (cielo stellato di Kant) per volare sulle ali della fede, cultura eccelsa.
Lo spiritualismo della fede, riscontro biblico a parte - “Dio il Signore formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente.” - ha le sue salde radici nella filosofia dei Grandi (Grecia) e viene a chiudere il cerchio della filosofia moderna: il razionalismo di Cartesio (Francia), l'empirismo di Locke (Inghilterra) e il criticismo di Kant (Germania).
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SINOSSI (e nota biografica saliente de “La luce della cultura sulle ali della fede”)
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La luce della cultura (sulle ali della fede)” è il racconto ispirato (filosofico-letterario) del figlio di un angelo (Angelo Raffaele), disceso in terra sotto mentite spoglie e dipartito prematuramente per le nefandezze della vita (cirrosi psicosomatica), che auspica l'avvento dell'era spirituale dell'amore (ultrapallio) grazie alla cultura dell'anima e all'acquisizione della sua illuminata veste di triplice coscienza: vigile (pensiero/chi sono, polvere), consapevole (amore/da dove vengo) e morale (luce della verità, dove vado) dall'alito vitale della cellula primordiale o spirituale (anima) che presidia e presiede quella nervosa (mente).
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A tal fine, da medico di famiglia (da ristrutturare), ha finanche decodificato il messaggio spirituale dell'Rna messaggero (A-more, C-oscienza, G-enoma, U-niversale e non T-erreno) dalle rispettive basi azotate (A-denina, C-itosina, G-uanina, U-racile e non T-imina)!
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Proprio su queste solide basi culturali ha costruito la novella arca di Noè (educazione morale) in formato letterario su cui si accede per tabelle cognitive e poesie istruttive e, pertanto, con tanta ironia, alla fine si dimena o meglio, in tema di arca, si barcamena tra un Noè acculturato (perfino testimone di strani segnali dall'alto!) e un Mosè poeta!
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E qui vi assicuro che non sono poi del tutto folle se, da più di un decennio, scrivo sui principali siti letterari con buoni riscontri e il mio blog (www.francescoandreamaiello.it) ha superato i 200.000 visitatori, follower a parte che mi seguono come specialista di sistemi vincenti tra sacro (sistema spirituale) e profano (calcioscommesse).
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QUARTA DI COPERTINA
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L'autore ha cominciato a scrivere nel lontano 1998, in profonda crisi depressiva. Come per incanto, nella sua strabiliante trama biografica, intravede un disegno divino, tanto da ritenersi, sulle soglie del nuovo millennio, promotore di tempi migliori all'alba di una fantomatica nuova era spirituale (ultrapallio). A tal fine, dalla depressione all'esaltazione (disturbo bipolare), in piena crisi maniacale incomincia a volare sulle “Ali della Fede” per passare dal buio della ragione (mente) alla luce dell'intelletto (anima). La recente pandemia virale, lo scioglimento dei ghiacciai e la ignobile guerra in Ucraina, a conferma di queste sue stravaganti fantasticherie mentali, l'ha portato alla stesura del presente trattato: “Intrigante, filosofico, pedagogico, autobiografico, pratico e divertente”, senza trascurare la poesia, voce dell'anima e lirica del cuore.
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E in tempi tanto bui, in tema di pace, l'Italia, terra di Santi, Madonne e Grandi, non deve inviare armi all'Ucraina ma libri di cultura alla Russia per risvegliare il suo popolo, prigioniero di Putin (figura presente in molte famiglie a difesa del patrimonio materiale!) ancora alle prese con confini territoriali agli albori della nuova era spirituale (ultrapallio).
Necessita, pertanto, che la Russia, lungi da presidi bellici e dalla Nato, rientri nella sua Europa lungo quel circuito filosofico-culturale che nasce in Grecia (Socrate) e, dopo aver spaziato in Francia (Cartesio), Inghilterra (Locke) e Germania (Kant), si chiude in Italia alla luce dell'anima e della sua cellula spirituale (ultrapallio) auspicando un mondo migliore, dove regna pace, amore e libertà con i forti ad aiutare i deboli ed i ricchi a soccorrere i poveri.
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Biografia in breve

Francesco Andrea Maiello è nato a Sant’Anastasia (NA) il 23 settembre 1948. Nonostante studi sempre brillanti, per limiti caratteriali da interior conflitto, a stento supera l’esame di maturità classica con la media del 6 per bilanciare il 7 in condotta (polemica urlata con il professore di Storia e Filosofia!) e, nel 1975, si laurea in Medicina e Chirurgia a Napoli con un misero 107, questa volta dopo la polemica urlata con il preside della Facoltà e conseguente espulsione dall’Ateneo per dodici mesi.
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Dal 1972, primogenito di sei fratelli, conduce anche il negozio di maglieria del padre (morto prematuramente) in Via Duomo a Napoli, non tralasciando mai l’attività sportiva (e di giocatore di schedine, poker a parte!) in veste di irrefrenabile attaccante di movimento, divoratore di goal per il suo gran correre a perdifiato (Pro Vesuvio, Sant’Anastasia e Madonna dell’Arco).
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Dal 1976 è pure medico di famiglia a Gragnano e dal 1998 (anno dell’abbandono dei figli per incompatibilità coniugale… svariati impegni senza la moglie!) si dà alla scrittura per sopravvivere. E' stato amico d'infanzia di Padre Cristoforo Bove, il relatore di Padre Pio Santo e uno dei suoi libri (“Le fantasie dell’anima”, Kimerik, 2009), per il suo contenuto morale, è stato ammesso in Biblioteca Vaticana. Proprio con i suoi libri regalati a Natale (Vespa li vende con la pubblicità della Rai!), oltre che curare, prevenire e vaccinare, cerca pure di educare nell'ottica di un mondo migliore.
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La diretta della vita

Da sempre ci si lamenta
per quotidiani dolori,
ed invochiamo il Signore,
quando c'è gente che,
per sopravvivere, muore
per mare e chi, invece,
per vivere si sacrifica in guerra.
La mascherina intanto
ci toglie pure il sorriso
se un fatiscente velo
condanna le donne.
La natura infin si ribella
all'asfissia ambientale
con catastrofi naturali e,
divelti gli argini morali,
davvero si rischia
di esser spazzati via.
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